Secondo uno studio, pubblicato su Acta Orthopaedica, condotto dai ricercatori dell'Ospedale Universitario di Uppsala e dell'Università di Uppsala in collaborazione con l'Ospedale di Danderyd e l'Ospedale Universitario di Basilea, ChatGPT, può scrivere referti e note mediche amministrative in modo molto più veloce dei medici stessi senza comprometterne la qualità.
I compiti amministrativi, fra cui la compilazione di cartelle e note mediche occupano una grande parte dell'orario lavorativo dei medici, riducendo il tempo per il lavoro a diretto contatto con i pazienti e contribuendo a una situazione lavorativa stressante.
L'obiettivo dello studio era valutare la qualità e l'efficacia di ChatGPT nella produzione di note cliniche. I ricercatori hanno utilizzato sei casi di pazienti virtuali che imitavano casi reali sia nella struttura che nei contenuti. I documenti di dimissione per ogni caso sono stati generati dai medici ortopedici. Successivamente, è stato chiesto a ChatGPT-4 di generare le stesse note. La valutazione della qualità è stata effettuata da un panel di 15 esperti che non erano a conoscenza che l’origine dei documenti fosse virtuale. Come metrica secondaria, è stato confrontato il tempo necessario per creare i documenti.
I risultati mostrano che ChatGPT-4 e le note generate da veri medici sono comparabili nella qualità complessiva, ma ChatGPT-4 ha prodotto tali documenti fino a dieci volte più velocemente
I modelli avanzati di grandi dimensioni, come ChatGPT, hanno quindi il potenziale per cambiare il modo in cui i medici affrontano i compiti amministrativi nell'ambito sanitario, snellendo e velocizzando il carico di tale lavoro. L'IA generativa avrà un impatto significativo sull'assistenza sanitaria e che questo potrebbe essere l'inizio di uno sviluppo molto interessante, sostengono gli autori.
"Esiste un dibattito su come migliorare l'efficienza nell'ambito sanitario. Grazie ai progressi nell'IA generativa e nella modellazione del linguaggio, ora ci sono opportunità per ridurre l'onere amministrativo sui professionisti sanitari. Questo consentirà ai medici di trascorrere più tempo con i loro pazienti", spiega Cyrus Brodén, medico ortopedico e ricercatore presso l'Ospedale Universitario di Uppsala e l'Università di Uppsala.
I risultati di questa ricerca sono comunque preliminari, ribadiscono i ricercatori, che ora vogliono replicare lo studio approfondendolo su 1.000 cartelle cliniche di veri pazienti umani per verificare i risultati ottenuti in questa ricerca.
"Questo sarà un progetto interessante e intensivo in termini di risorse, coinvolgendo molti partner. Stiamo già lavorando attivamente per soddisfare tutti i requisiti di gestione dei dati e di riservatezza per avviare lo studio", conclude Brodén.