Lo scenario macroeconomico globale è ancora caratterizzato da una forte incertezza, influenzata dagli effetti del post-covid e dagli sviluppi geopolitici, come il conflitto israelo-palestinese. Nonostante questo, gli andamenti congiunturali del secondo semestre del 2023 e le previsioni per i primi mesi del 2024 evidenziano la capacità reattiva dell'industria cosmetica nazionale nel fronteggiare le incertezze. Le imprese del settore stanno adottando strategie aziendali sempre più allineate alla misurazione dei fenomeni di mercato ed evoluzione produttiva, con un focus prioritario sugli investimenti in innovazione e sull'analisi delle nuove propensioni di consumo.
I livelli di produzione, sebbene ancora influenzati dalle difficoltà di reperimento delle materie prime e quindi dal conseguente rincaro, che hanno impattato sull'intera catena del valore, evidenziano una resilienza del settore cosmetico. La cura di sé e l'igiene personale rimangono necessità quotidiane, e le imprese rispondono con prodotti sicuri e innovativi, adattandosi all'evoluzione delle opzioni di acquisto dei consumatori. «Innovazione, ricerca, capacità di adattarsi repentinamente alle nuove modalità di consumo sono gli ingredienti che costituiscono la formula vincente per il nostro comparto. Secondo i dati preconsuntivi 2023, il fatturato totale dell’industria cosmetica in Italia raggiunge i 15 miliardi di euro con una crescita del 13,3% rispetto all’anno precedente. Le previsioni per il 2024 proiettano un ulteriore andamento positivo, +9,8%, che porterà il valore del fatturato a 16,5 miliardi di euro. A incidere su questi numeri sono le esportazioni, che valgono 7 miliardi di euro (+19,5% rispetto al 2022) e si stima cresceranno di ulteriori 12 punti percentuali nel corso del 2024» queste le parole di Benedetto Lavino, presidente di Cosmetica Italia.
Per quanto riguarda i consumi il trend mostra come la spesa da parte degli italiani sia influenzata dall'inflazione dei cosmetici, ma anche dal concetto allargato di benessere derivante dalla soddisfazione di acquistare un prodotto cosmetico e dai nuovi modelli di esperienzialità nei punti vendita.
Il contoterzismo cosmetico ha generato un fatturato pari a 2 miliardi di euro nel 2023 (+9,1% nel confronto col 2022) e le proiezioni per il 2024 indicano un tasso di crescita del 7,5% che porterà il valore a oltre 2,1 miliardi di euro.
Dall’analisi dei valori del mercato interno, emerge come anche i preconsuntivi 2023 relativi ai consumi cosmetici degli italiani siano in crescita (+8,9% nel confronto col 2022) raggiungendo il valore di 12,5 miliardi di euro. La proiezione per il 2024 è contraddistinta da un ulteriore incremento (+8,4%) che porterà la previsione dei consumi a un valore di 13,5 miliardi di euro.
I singoli canali distributivi mostrano trend altrettanto positivi: la profumeria chiude il 2023 con un +12,6% e consumi pari a 2,5 miliardi di euro; l’e-commerce, +12,5%, che tocca così un valore di 1,1 miliardi di euro; l’erboristeria, +12%, per un valore del canale stimato di 400 milioni di euro.
Il canale più rappresentativo resta comunque la grande distribuzione con 5,2 miliardi di consumi cosmetici con un incremento dell’8% rispetto al 2022, seguito dalla profumeria e dalla farmacia che chiude il 2023 in crescita del 7,4% e un valore di 2,1 miliardi di euro.
Buoni anche i trend dei canali professionali: i saloni di acconciatura con 600 milioni di euro chiudono il 2023 a +6,1% mentre i centri estetici, con 200 milioni di euro per i consumi cosmetici, crescono del 5,1%. In misura inferiore ma comunque in positivo anche le vendite dirette che segnano un incremento dell’1,1% e raggiungono quota 400 milioni di euro.
Quest’anno l'indagine congiunturale ha esplorato anche i processi di digitalizzazione delle imprese cosmetiche, evidenziando l'impatto dell'intelligenza artificiale sul business. «È interessante notare come le imprese cosmetiche stiano affrontando l'evoluzione, sia strategica sia operativa, delle ricadute e delle applicazioni dell'intelligenza artificiale: più del 50% dei rispondenti sta valutando l'introduzione di metodiche digitali per la gestione della comunicazione e della definizione delle analisi di mercato» ha commentato Gian Andrea Positano, responsabile Centro Studi di Cosmetica Italia. Se da un lato però l’importanza dell’intelligenza artificiale è riconosciuta per lo sviluppo della comunicazione e del commercio digitale, attualmente il suo utilizzo nei processi aziendali è marginale. Il marketing è l'ambito principale in cui le aziende la stanno applicando, seguito dall'analisi predittiva, CRM, logistica e produzione e infine l'IT legato alla cybersecurity.