
Secondo uno studio pubblicato su Diabetes Therapy, sarebbe utile ridurre la soglia dell'emoglobina glicata per la diagnosi di diabete di tipo 2 (T2D) nelle donne di età inferiore a 50 anni, dato che la perdita naturale di sangue attraverso le mestruazioni può influenzare la gestione della glicemia.
«L'analisi dei risultati dell'audit nazionale sul diabete ha mostrato che le donne in età più giovane affette da T2D potrebbero avere un tasso di mortalità più elevato rispetto agli uomini. I meccanismi alla base di questo fatto rimangono poco chiari; tuttavia, è noto che alle donne il T2D viene diagnosticato più tardi, in media, rispetto agli uomini» spiega
Adrian Heald, del Salford Royal Hospital nel Regno Unito, membro del gruppo di lavoro.
I ricercatori hanno valutato se una differenza legata al sesso nei livelli di emoglobina glicata (HbA1c) potesse contribuire a questa diagnosi tardiva. La perdita del sangue mestruale, infatti, potrebbe determinare una sopravvivenza più breve degli eritrociti, che si tradurrebbe in una minore esposizione dell'emoglobina al glucosio. Dato che la diagnosi di T2D si basa anche sull'HbA1c, l'uso dello stesso intervallo di riferimento indipendentemente dall'età e dal sesso potrebbe quindi portare a una sottodiagnosi di T2D nelle donne in premenopausa.
Nello studio è stata condotta un'analisi esplorativa in due coorti e sono state valutate le differenze relative all'emoglobina glicata per sesso ed età in soggetti della prima coorte (146.907 partecipanti) a cui non era stato diagnosticato il diabete e che avevano un risultato di HbA1c pari o inferiore a 48 mmol/mol, ovvero il limite per la diagnosi di diabete. Il processo è stato replicato nei risultati della seconda coorte (938.678 persone).
Il possibile impatto nazionale è stato stimato estrapolando i risultati basati sui dati dell'Office of National Statistics (ONS) e sulla prevalenza del T2D.Ebbene, i dati hanno mostrato differenze tra i sessi in base all'età tanto che, nei soggetti di età inferiore a 50 anni, un determinato livello medio di emoglobina glicata veniva raggiunto in media 10 anni più tardi nelle donne rispetto agli uomini.I dati hanno mostrato anche che le donne di età inferiore a 50 anni avevano una distribuzione di HbA1c inferiore a quella degli uomini in media di 1,6 mmol/mol, mentre la differenza nella distribuzione di HbA1c per le donne di età pari o superiore a 50 anni era meno pronunciata.
Ulteriori analisi hanno mostrato che, con un HbA1c di 48 mmol/mol come soglia, la diagnosi di T2D viene posta al 50% in meno delle donne rispetto agli uomini di età inferiore a 50 anni, e che questa percentuale scende al 20% per quanto riguarda le fasce di età pari o superiori a 50 anni.
Sulla base di tali osservazioni, gli autori hanno stimato che un abbassamento della soglia per la diagnosi di diabete a 46 mmol/mol per le donne sotto i 50 anni porterebbe alla diagnosi di diabete un numero considerevolmente maggiore di donne. Per loro verrebbero avviati cambiamenti dello stile di vita e cure, consentendo un miglioramento degli esiti di salute sia a breve che a lungo termine. Inoltre, dato che per le donne il diabete mellito è un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari più forte che per gli uomini, la diagnosi tempestiva della malattia e l'avvio di un trattamento preventivo potrebbero migliorare il profilo di rischio cardiovascolare e facilitare una qualità e un'aspettativa di vita migliori. «I nostri risultati forniscono la prova che la soglia dell'HbA1c per le donne al di sotto dei 50 anni dovrebbe essere rivalutata» concludono gli autori.
Diabetes Therapy 2023. Doi: 10.1007/s13300-023-01482-6
http://doi.org/10.1007/s13300-023-01482-6