L'impatto economico delle malattie respiratorie in Italia è di almeno 45,7 miliardi di euro, tra costi per assistenza medica, perdita di giornate lavorative, diminuzione della produttività e consumo di farmaci e ossigeno. È uno dei dati elaborati dalla International Respiratory Coalition, coalizione europea di società scientifiche, associazioni dei pazienti e aziende, che nei giorni scorsi ha diffuso un manifesto in cui chiede alle istituzioni di intensificare gli sforzi dedicati alla salute respiratoria.
"Una parte significativa di queste malattie è prevenibile poiché è influenzata dall'ambiente e dagli stili di vita: è su questi fattori che dobbiamo concentrarci per evitare la loro comparsa. La promozione della salute respiratoria diventa un intervento di sostenibilità oltre che di salute", commenta
Donato Lacedonia, professore associato di Malattie dell'Apparato Respiratorio dell'Università di Foggia e presidente della sezione Puglia della Società Italiana di Pneumologia-Italian Respiratory Society.
Secondo l'analisi dell'International Respiratory Coalition, la malattia polmonare con il maggiore impatto è il tumore al polmone: colpisce 63mila persone e causa la perdita di quasi 700mila anni di vita in salute con costi per quasi 21 miliardi di euro. Enorme anche l'impatto della Bpco: ne sono affette 3,3 milioni di persone con una perdita di 504mila anni di vita in salute e costi per 15,1 miliardi. Al terzo posto l'asma, che colpisce 2,6 milioni di persone, causa la perdita di 105 mila anni di vita in salute e costa 3,2 miliardi di euro l'anno.