
Restano bassi i numeri delle prescrizioni dell'antivirale di Pfizer (Paxlovid) contro il Covid da parte dei medici di medicina generale da ritirare nelle farmacie di comunità, opzione possibile dal 20 aprile grazie a una Determina Aifa, non tanto per la scarsa conoscenza del farmaco ma per la tipologia di paziente positivo al tampone valutati non idonei alla terapia. A spiegare i dati del monitoraggio dell'Aifa che indicano che circa 2.200 pazienti hanno avuto accesso alla terapia attraverso il canale territoriale è
Pier Luigi Bartoletti segretario Provinciale della Fimmg Roma e vicesegretario nazionale vicario della Fimmg.
"Almeno qui da noi - spiega Bartoletti con riferimento a Roma - fino all'inizio della scorsa settimana ricevevano un tampone positivo per lo più persone giovani e in salute, quindi non idonee a ricevere il Paxlovid, oppure i grandi anziani. Molti di questi avevano però un quadro sanitario complicato con molte comorbidità. Un trattamento con Paxlovid avrebbe reso necessario sospendere almeno per una settimana tutte le altre terapie. Sotto il profilo del rapporto rischio/beneficio si preferiva quindi non prescrivere l'antivirale ma optare per il ricorso agli anticorpi monoclonali".
Nell'ultimo monitoraggio Aifa con dati rilevati all'8 giugno, in circa due mesi, i trattamenti con Paxlovid avviati per pazienti non ospedalizzati ritirati in farmacia sono fermi a 2.210.
Ma per Bartoletti, se "fino ad oggi sono pochi casi idonei per Paxlovid la situazione sta cambiando rapidamente per nuova ondata. In meno di una settimana, dallo scorso mercoledì ad oggi - segnala il medico - io ho già fatto 8 prescrizioni per Paxlovid. Adesso, quando nessuno se lo aspettava, stanno aumentando velocemente i casi e si sta alzando l'età media dei positivi. La tendenza è in aumento. Abbiamo un problema legato al fatto che questa è una variante molto più diffusiva. Un virus respiratorio che con 35 gradi all'ombra circola in questo modo io non l'avevo mai visto. Questo virus ci ha insegnato che dobbiamo stare sempre un passo avanti, l'aver opzionato 600 mila trattamenti è stata una scelta prudenziale e corretta".