Professione medica
19/06/2022

Lotta al cancro, ecco la mozione Lorenzin approvata alla Camera. La gestione inizia dal territorio

Un progetto organico che abbraccia gestione del paziente sul territorio, cure personalizzate, livelli di assistenza da uniformare, e rilancia il Piano Oncologico Nazionale come strumento strategico. Così può riassumersi la mozione presentata dall'onorevole Beatrice Lorenzin per il Partito Democratico che fa suoi temi promossi dall'intergruppo parlamentare «Insieme per un impegno contro il cancro». E' stata approvata alla Camera nel quadro delle sedute che stanno impegnando il governo sulle mosse successive ai nuovi standard della medicina territoriale e sulle iniziative di prevenzione e cura dei tumori.

«Dopo due anni di pandemia abbiamo perso centinaia di migliaia di diagnosi, questo prefigura una nuova emergenza». A fronte di 360-400 mila nuovi casi previsti ogni anno, le misure vanno non solo prese ma anche finanziate, «se i piani non sono sostenuti economicamente i pazienti non li vedranno mai attuati», scrive Lorenzin. E su Instagram sottolinea il ruolo di un nuovo Piano oncologico nazionale, sostenibile, «che elimini quelle insopportabili disuguaglianze regionali nell'accesso alle cure, per le quali la diversa latitudine diventa una questione di vita o di morte». La mozione chiede innanzi tutto al governo azioni per rivedere il Piano del 2011 che, nell'indicare i programmi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione non ha fissato per le regioni obiettivi misurabili da indicatori almeno per le azioni di maggiore impatto. Il Governo è chiamato a chiudere in tempi certi l'iter del nuovo Piano, ad adottare iniziative per ridurre il divario tra regioni individuando risorse ad hoc, e a verificare la realizzazione dei target con indicatori predefiniti e misurabili. Deve inoltre garantire gli obiettivi di screening predisponendo campagne nelle fasce d'età a rischio così da recuperare quanto non fatto in questi ultimi due anni causa pandemia.

Quindi la mozione affronta la riforma degli standard territoriali, vista dall'oncologia, e chiede di promuovere percorsi multidisciplinari di presa in carico globale del malato per garantirne il benessere psicofisico complessivo. Percorsi che hanno bisogno di strutture e percorsi. Vanno intanto realizzati i registri tumori ed i sistemi di sorveglianza previsti dalla legge 29/19, ed attivati i referti epidemiologici per il controllo sanitario della popolazione da inserire nei registri regionali e far afferire al database del Registro nazionale tumori. Altro punto chiave, le reti oncologiche che integrano l'attività per acuti e post-acuti con l'attività territoriale: si chiede di superare l'attuale attuazione a tappeto del modello hub & spoke che finora ha impedito l'attuazione delle reti oncologiche in alcune regioni. Per queste ultime si propongono modelli alternativi come il comprehensive cancer network basato su percorsi diagnostico terapeutici vincolanti. Si chiede anche di armonizzare i rimborsi regionali e di attribuirli al Pdta e non alla singola prestazione. Altra rivoluzione, il potenziamento dell'assistenza domiciliare e territoriale volto a ridurre gli accessi agli ospedali anche grazie ad un teleconsulto "strutturato, controllato e riconosciuto" ed alla consegna dei farmaci a casa, previa eventuale armonizzazione della normativa di cessione ospedaliera. Vanno predisposte tutte le misure capaci di assicurare un completo reinserimento sociale e lavorativo, e vanno definiti programmi di controllo per la gestione del "guarito" e degli eventuali effetti a distanza nonché misure per la presa in carico nel periodo di transizione tra età pediatrica ed adulta. Bene sarebbe organizzare "ambulatori dei guariti" sul territorio per ridurre l'impatto psicologico negativo delle strutture di cura oncologica. Si chiede infine di favorire il sostegno psicologico dei malati oncologici e di predisporre campagne informative sugli stili di vita corretti.

Sul fronte tecnologico, il governo dovrebbe adoperarsi per rinnovare e modernizzare la dotazione strumentale per diagnosi, chirurgia e radioterapia. Si chiede di adottare iniziative per il sostegno della ricerca clinica e traslazionale "adoperandosi per la celere adozione dei decreti attuativi del Regolamento Europeo sulla sperimentazione clinica dei medicinali per uso umano 536/14". E soprattutto si chiede di sostenere la medicina personalizzata su tre fronti: l'istituzione di Centri multidisciplinari di alta specialità dotati dei requisiti di accreditamento per la terapia CAR-T; l'avvio dei Molecular Tumor Board nelle reti oncologiche regionali in parallelo ai Centri di profilazione genomica per "garantire una reale equità di accesso alle terapie innovative"; l'adozione del Piano per l'innovazione del Ssn basato sulle scienze omiche. In parallelo vanno definiti modelli di tutela della riservatezza che tutelino anche i responsabili protezione dati aziendali semplificando le procedure così da non rallentare la ricerca innovativa.
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