
Le nuove linee guida sulla sicurezza dei viaggi pubblicati dall'Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) e dall'Aesa (Agenzia europea per la sicurezza aerea) hanno disposto lo stop all'obbligo di indossare la mascherina sui voli nell'Unione Europea. La mascherina resta comunque fortemente raccomandata per chi tossiste o starnutisce e, si legge nelle linee guida, "resta una delle difese migliori contro la trasmissione di Covid-19".
I CDC, nel frattempo, hanno raccomandato ai viaggiatori di continuare a indossare le mascherine su aerei, treni e all'interno degli aeroporti nonostante una ultima sentenza di metà di aprile abbia sollevato i passeggeri da tale obbligo. La raccomandazione si basa sulle attuali condizioni e diffusione dell'infezione da Sars-Cov-2 nel Paese, oltre al valore protettivo acclarato delle mascherine. Il mese scorso il Dipartimento di Giustizia ha notificato che presenterà ricorso contro le sentenze, ma, a quel che sembra, il governo non ha fatto alcuno sforzo per chiedere un'azione legale immediata per ripristinare il mandato sull'uso delle mascherine obbligatorie in alcuni luoghi specifici e a rischio. Il mandato si sarebbe dovuto interrompere alcuni giorni fa, a meno che il CDC non avesse chiesto un'estensione tramite una direttiva dell'amministrazione per la sicurezza dei trasporti statunitense.
In un'audizione al Senato degli Stati Uniti di pochi giorni fa, il segretario ai trasporti
Pete Buttigieg ha messo in dubbio l'idea che l'amministrazione governativa volesse mettere mano alla decadenza del mandato: " la questione ruota intorno alla questione sull'autorità del CDC per modificare atti legislativi in questa pandemia o in qualsiasi altra emergenza sanitaria, che esula dal fatto se il mandato in questione debba scadere oggi o in qualsiasi altro giorno".
Ore dopo la sentenza del 18 aprile, l'amministrazione Biden ha affermato che non avrebbe più applicato l'obbligo delle mascherine, il che ha spinto le compagnie aeree a lasciare che i passeggeri finissero di indossarle durante il volo. Molti passeggeri che sono stati interpellati hanno riferito che su alcuni voli meno del 10% dei passeggeri indossava mascherine protettive.
Secondo quanto riportato dal Transportation Security Administration (TSA), le infezioni da COVID-19 sono aumentate del 50% tra i dipendenti nelle ultime due settimane, proprio da quando è stato revocato il mandato federale dell'obbligo delle mascherine protettive. Un portavoce della TSA ha riferito che circa 542 dipendenti dell'agenzia hanno avuto infezioni attive da coronavirus. Si tratta di un aumento importante rispetto alle 359 infezioni del 18 aprile, giorno in cui il mandato federale è stato annullato.
L'aumento dei casi tra i dipendenti della TSA sembra anche rispecchiare l'aumento dei casi di COVID-19 a livello statunitense. In Usa, dopo essere scesi con le infezioni nel mese di marzo, con i numeri più bassi dall'inizio della pandemia, i casi di COVID-19 hanno ricominciato ad aumentare dalla fine di aprile.
Gli Stati Uniti hanno iniziato a segnalare più di 65.000 casi giornalieri, secondo il data tracker del New York Times, segnando un aumento del 54% nelle ultime 2 settimane. I casi sono in aumento in tutti gli Stati federali tranne quattro e in più di una dozzina di Stati la media giornaliera è il doppio rispetto a due settimane fa. Da quando l'obbligo federale sulle mascherine è stato annullato, i dipendenti della TSA non hanno più applicato le regole di utilizzo di mascherina negli aeroporti e ai dipendenti non è stato richiesto di indossare mascherine in servizio. Nonostante tutto la TSA ha affermato che continuerà a imporre l'uso della mascherina negli aeroporti situati in aree ad "alta trasmissione", dove il livello di COVID-19 è ritenuto alto a causa dei tassi di ricovero. Dall'inizio della pandemia, 23.468 dipendenti della TSA sono stati infettati da COVID-19 e 22.891 sono guariti. Di questi, 36 dipendenti e due appaltatori sono a causa del COVID-19.
Cristoforo Zervos