Case di comunità che si sostituiscono agli studi dei
medici di famiglia? Forse i medici sono già in grado di far sì che case e studi si integrino, e senza che il loro lavoro diventi impossibile. In che modo, lo spiega un'esperienza dei Mmg della Lombardia, regione dove i servizi di medicina di prossimità offerti dal medico di famiglia sono esplosi durante il periodo vaccinale grazie alle cooperative e alla loro capacità di organizzarsi. Un tema che sarà al centro del 78° Congresso Fimmg di Villasimius con una sessione specifica.
Tre coop - IML (Iniziativa Medica Lombarda), Insubria e Cosma - hanno somministrato in totale circa 700 mila dosi ai residenti. Al 30 settembre, il risultato più consistente lo ha ottenuto IML, sede a Bergamo ma attiva in varie province, con oltre 300.000 somministrazioni di vaccino anti Covid in cinque mesi, tutte eseguite da medici di famiglia nei centri vaccinali aperti nelle sedi di Bergamo (127 mila somministrazioni), Milano (113 mila), Monza (47 mila) e Sondrio (16 mila). La coop conta circa 700 medici soci per oltre un milione di cittadini assistiti. «Siamo pronti ad aprire nuovi centri, coinvolgendo i medici di famiglia anche in altre aree territoriali, visto il ridimensionamento in atto degli hub vaccinali gestiti dagli ospedali e da privati accreditati, anche per permettere ai colleghi specialisti, sino ad ora impegnati nella campagna vaccinale, un graduale ritorno alla normalità e una ripresa delle attività loro proprie contribuendo a ridurre le lunghe liste d'attesa che, di fatto, rendono quasi impossibile l'accesso a molte prestazioni del servizio sanitario regionale», spiega
Mario Sorlini, presidente IML intervistato da Adnkronos. E aggiunge: «Siamo inoltre impegnati a proseguire l'attività della nostra piattaforma per l'assistenza domiciliare che ci ha permesso, a partire dall'aprile 2020, di seguire a domicilio da remoto oltre 5 mila cittadini lombardi affetti da Covid. Questa piattaforma è ancora attiva e la stiamo usando per monitorare a domicilio i nostri pazienti più fragili, vista la riduzione significativa dei malati Covid».
In prospettiva la scommessa più consistente sono le case di comunità gestite da medici di medicina generale. «Abbiamo inviato manifestazioni di interesse per la gestione di alcune case previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e contiamo di proseguire le attività di presa in carico dei malati cronici attraverso una nuova piattaforma integrata con servizi di telemedicina, teleconsulto, anche con l'utilizzo dell'Intelligenza artificiale», spiega Sorlini aggiungendo che in epoca pre Covid i medici della cooperativa IML avevano «pubblicato sul Fascicolo sanitario elettronico oltre 50 mila Piani assistenziali individuali». «Sul lavoro svolto - conclude il presidente IML - ci arrivano dalla Regione apprezzamenti e ci aspettiamo un pieno coinvolgimento nel ridisegno della sanità territoriale lombarda, che entro pochi mesi sarà riformata».