Strutture sanitarie

Sulla sanità elettronica meglio non confondere speranza e realtà. La speranza è quella di trovarsi un giorno con un sistema sanitario “de burocratizzato” grazie alla digitalizzazione; la realtà ci dice che quel giorno non è poi così vicino come alcuni dicono

Balduzzi rinunci alla decretazione d’urgenza e sui provvedimenti che dovrebbero essere esaminati oggi in Consiglio dei ministri avvii un confronto con le Regioni. Dopo gli allarmi sindacali di lunedì per il conflitto tra istituzioni esploso nella Sanità pubblica

La spesa sanitaria nelle regioni continua ancora a essere troppo spostata sull'assistenza ospedaliera. È il dato che emerge dall’analisi del Centro studi Fnomceo del Rapporto Istat sui servizi sanitari

Suonano come una stroncatura le critiche con cui il mondo medico ha accolto gli emendamenti al decreto Balduzzi messi a punto sabato dagli assessori alla Salute delle Regioni e oggi all’esame della Conferenza dei governatori. Dai dirigenti ai convenzionati è un coro

Procede a rilento, e in Campania non è ancora nemmeno stata avviata, la chiusura dei piccoli punti nascita, vale a dire che registrano meno di 500 parti l'anno, prevista dall'Accordo tra Stato e Regioni del 2010 sul percorso nascita

Farmacie private in sciopero, oggi, contro le misure della spending review su spesa farmaceutica territoriale ed extrasconto. In tutto il paese il servizio sarà assicurato dalle farmacie di turno e dalle comunali, che non partecipano all’astensione

I reparti di maternità degli ospedali che assistono meno di 500 parti l'anno «dovrebbero essere chiusi e rientrare nel decreto sulla spending review. Aumenterebbe infatti la sicurezza delle madri e dei nascituri, ci sarebbe un risparmio della spesa pubblica...

Gli ospedali lombardi dovrebbero essere obbligati a fare come gli automobilisti, che sul parabrezza della vettura devono tenere esposto il bollo dell’assicurazione con nome della compagnia, data di scadenza della polizza e via di seguito

A fronte di un taglio dei letti in ospedale avrebbe dovuto esserci un potenziamento del territorio con un aumento dell’assistenza per la fase post-acuta. Ora il rischio è che questo fabbisogno si riversi sul pronto soccorso.

Il 26 luglio farmacisti in sciopero. Così ha deciso l’assemblea di Federfarma riunita in convocazione straordinaria a Roma, e la protesta non finirà con lo sciopero, nonostante l’incontro avuto poi in serata con il ministro Balduzzi.