gen252013
Fans, antiaritmici, antidepressivi: sono farmaci la cui somministrazione negli anziani può determinare gravi effetti collaterali, fino a provocare ospedalizzazioni o decessi. Ma un programma educativo può ridurre la prescrizione di medicinali potenzialmente lesivi

gen212013
Oltre il 30% degli adulti del nostro Paese è affetto da ipertensione arteriosa, con picchi di oltre il 70% negli ultrasettantacinquenni. Dato il costante aumento dell’aspettativa di vita in Italia, si stima che nel 2020, dagli attuali 15-18.000.000, si...

dic172012
Nei pazienti ipertesi con nefropatia cronica la terapia additiva con olmesartan migliora il profilo pressorio ambulatoriale tramite una riduzione preferenziale dei valori notturni – considerati fattori predittivi di ulteriore rischio cardiorenale più...

dic172012
Stilata la classifica dei 10 fattori di rischio che hanno il peso maggiore sulla salute globale, a cui è attribuibile il maggior numero di decessi e di disabilità nel mondo: sul podio abbiamo rispettivamente ipertensione, tabacco e alcol

nov262012
Era già noto che l’assunzione di farmaci contro l’ipertensione si associa a un immediato aumento del rischio di cadute e ora uno studio su anziani canadesi mostra che l’associazione si estende anche a un maggiore rischio di frattura di femore. Attraverso...

ott252012
Rispetto ai beta-bloccanti, l'uso degli Ace-inibitori (Ace-i) o di aliskiren, inibitore diretto della renina, si associa a un rischio tre volte superiore di angioedema. Rispetto agli Ace-i e ad aliskiren, inoltre, è minore il rischio di angioedema anche...

set262012
Un semplice intervento consistente nella somministrazione di almeno un antipertensivo prima del riposo notturno (bedtime) è associato ad un ridotto rischio di eventi cardiovascolari (CV) nei pazienti con nefropatia cronica. Queste sono le conclusioni...

set122012
Nonostante il ricorso a obiettivi pressori intensivi (valori massimi: 130 mm Hg di sistolica, 80 mm Hg di diastolica) rispetto a target standard (140-160 mmg Hg e 85-100 mm Hg), nei pazienti con diabete di tipo 2, sia associato a una lieve riduzione di...

lug102012
Sappiamo come la variabilità pressoria (BPV) a breve, nelle 24 h, ma anche confrontata tra un giorno e l’altro (day to day) sia come pressione clinica o media delle 24 h, rappresenta un indice di rischio cardiovascolare. Le terapie possono ridurre questa...

lug22012
Dopo cardioversione, un trattamento a breve termine (quattro settimane) con flecainide è meno efficace rispetto a uno di più lunga durata (sei mesi), ma è in grado di prevenire la maggiore parte delle recidive. È questa la conclusione di un’indagine condotta...