set82021
Vaccini Covid, ok da Cts Aifa a terza dose. Si parte da immunodepressi
Dopo l'annuncio da parte del premier Draghi e del ministro della Salute
Roberto Speranza, che hanno sancito il via libera alla terza immunizzazione anti-Covid, è arrivato l'ok della Commissione tecnico scientifica (Cts) dell'Agenzia italiana del farmaco Aifa. A quanto riferisce Adnkronos si partirà a fine settembre con i pazienti immunodepressi, ma il "booster" riguarderà anche gli anziani in Rsa e gli operatori sanitari più a rischio di esposizione al contagio. Per quanto riguarda il resto della popolazione, l'Aifa attenderà le conclusioni dell'Agenzia europea del farmaco Ema sulla questione della terza dose, che potrebbero arrivare tra un mese.
Ad illustrare più nel dettaglio il piano che verrà adottato è stato il commissario all'emergenza Covid
Francesco Paolo Figliuolo. «Si partirà con la terza dose a settembre per gli immunocompromessi, una platea di tre milioni di persone, poi - ha detto - a seguire, si andrà sugli anziani e sui sanitari e poi vedremo». La scelta su chi rivaccinare prima si basa sulla valutazione che in alcune categorie vi è una riduzione più anticipata dell'immunità offerta dai vaccini e quelle categorie verranno richiamate per una terza dose prioritariamente, come spiega il sottosegretario alla Salute
Pierpaolo Sileri. Per il resto della popolazione, precisa, «l'evidenza è che l'immunità si avvicini ad un anno».
La terza dose «è una buona idea. Abbiamo visto negli Usa, e in Israele, dove i programmi sono più avanzati, che dopo alcuni mesi l'efficacia dei vaccini diminuisce, sia nel caso di sintomi leggeri sia nel caso di quelli più gravi che necessitano di un ricovero. E questo soprattutto nel caso della variante Delta». È
Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, in un'intervista a La Stampa, a sciogliere ogni dubbio sul terzo richiamo vaccinale. «Basandoci sui dati, prevediamo, entro settembre, di iniziare a distribuire negli Usa la terza dose di Pfizer, Moderna o J&J», spiega. Fauci si dice «molto preoccupato» per i rischi relativi ai no vax e agli scettici. «Si tratta di contagi e di morti evitabili», dichiara. In merito all'obbligatorietà del vaccino, l'esperto spiega: «Credo che dovrebbero essere obbligatori: non necessariamente per disposizione del governo centrale, ma di sicuro a livello locale - osserva -. Scuole e università e i luoghi del business dovrebbero richiedere che chi lavora in quegli ambienti sia vaccinato. E l'unico modo per controllare il virus. È ovvio che non tutti vogliono vaccinarsi, ma dobbiamo renderli consapevoli che solo così possono lavorare e operare». L'unica via per tornare alla normalità e passare un autunno sereno è quella dei vaccini, sostiene l'immunologo. «Se ci sarà un'alta percentuale di vaccinati, ci si avvicinerà gradualmente a una forma di normalità», afferma. «Se sarete veloci, in autunno si potrà tenere tutto sotto controllo, dice Fauci all'Italia. E spiega: «Penso che siate nella stessa condizione degli Usa. È necessario vaccinare il maggior numero possibile di individui».
Intanto, la commissione tecnica responsabile delle decisioni sulle somministrazioni dei vaccini in Spagna ha dato l'ok a una terza dose contro il Covid per alcuni soggetti «in situazione di grave immunosoppressione»: lo si apprende da un comunicato ufficiale. Nello specifico, si tratta di persone a cui è stato effettuato un trapianto di organo solido o trapianto di cellule staminali ematopoietiche e da persone curate con farmaci anti Cd-20, appartenenti alla classe degli anticorpi monoclonali. È stata invece esclusa, per adesso, la terza dose per la popolazione generale per mancanza di «dati solidi». Sul fatto che la terza dose sia più urgente per soggetti immunodepressi e malati oncologici lo dimostrano i dati di un ultimo studio in via di pubblicazione: «Abbiamo dati su circa 600 pazienti oncologici confrontati con 250 soggetti sani in cui è stato seguito e monitorato per 4 mesi l'andamento degli anticorpi dopo la vaccinazione anti-Covid. Questi dati - annuncia
Francesco Cognetti, presidente di Foce (Federazione Oncologi, Cardiologi e Ematologi) - dimostrano che c'è una diminuzione del tasso anticorpale in particolari pazienti oncologici con determinate caratteristiche. Lo studio dimostra cioè una diminuzione più precoce della immunoreattività dopo il vaccino in alcune categorie di malati oncologici rispetto ai soggetti sani». Questi dati, rileva, «potranno essere preziosi per la scelta dei malati da indirizzare immediatamente alla terza dose». Concorda poi con la necessità di una terza dose per il personale sanitario il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo)
Filippo Anelli, secondo cui è «fondamentale procedere con la terza dose ai sanitari, dall'Autunno, anche per prevenire reinfezioni - che sono già state segnalate in alcuni casi - e garantire una piena efficienza della categoria».