gen262022
Vaccinazioni Covid, intervista a Filippo Anelli (Fnomceo): grazie a ordini i medici non in regola sono dimezzati
Sono destinati a crescere i
medici e gli odontoiatri attualmente sospesi dagli Albi per mancato rispetto dell'obbligo vaccinale: attualmente sono 1.972, cioè lo 0,4% dei 467.611 iscritti. Sono tuttavia 33.534 (il 7,2% del totale) i medici che sulla piattaforma del green pass risultano inadempienti e alcuni sarà difficile reperirli, altri sarà arduo convincerli a vaccinarsi. Con il presidente Fnomceo
Filippo Anelli, facciamo un punto sull'obbligo vaccinale e sul decreto legge 172 che lo trasforma: da atto di accertamento dell'Asl con sospensione ordinistica, a sospensione dall'albo decisa direttamente dall'ordine professionale.
«Il decreto legge 172 modifica la precedente procedura in carico alle Asl fissata dal decreto legge 44. Il governo ha preso atto dell'oggettiva difficoltà delle Asl a svolgere gli accertamenti, una difficoltà che oggi si riverbera in modo clamoroso sulla categoria», spiega Anelli. «Il fatto che molti sanitari non siano stati chiamati a rendere conto dell'inadeguata copertura vaccinale ha generato una situazione grottesca. C'è stato chi ha pensato di poter evitare l'adempimento visto che tra il 1° aprile, data di entrata in vigore, e dicembre non c'erano state conseguenze. I numeri che ci siamo trovati davanti il 20 dicembre, quando la competenza è passata agli ordini, piattaforma nazionale alla mano, ci hanno sbalorditi. Non ci aspettavamo di dover controllare 60 mila iscritti. Siamo enti sussidiari dello Stato, il nostro personale è parametrato sullo svolgimento dell'attività ordinaria. Un controllo su qualche migliaio di iscritti può essere svolto nell'ambito di tale attività; 60 mila controlli no. L'Ordine provinciale deve tralasciare il lavoro ordinario per lo straordinario. Per di più gli interventi devono essere celeri, la legge si affida agli Ordini a tutela della salute pubblica. Insieme alle altre Federazioni, con un grande lavoro di coordinamento, abbiamo posto dei quesiti per circoscrivere le tipologie di inadempienza, il Ministero ha risposto in modo esauriente e rapido, e in un mese, anche meno, l'apparato amministrativo degli Omceo, con un'opera straordinaria, è riuscito a dimezzare gli inadempienti, da 60 mila non in regola siamo scesi a 30 mila. Le sospensioni sono salite a quasi 2 mila e verosimilmente continueranno a crescere, perché alcune posizioni non si saneranno. Contiamo di chiudere i procedimenti entro il mese di febbraio».
In cosa consistono le inadempienze riscontrate? «Molti colleghi non possono vaccinarsi o devono differire la dose per motivi di salute; moltissimi, risultati positivi al Covid, hanno dovuto posticipare la seduta vaccinale; altri sono in attesa del booster e hanno già la prenotazione. Tra i casi più complessi ci sono i colleghi all'estero che non sono registrati sulla piattaforma italiana. Li abbiamo invitati via Pec a fornire entro 5 giorni il loro status e la certificazione a conferma. Abbiamo trovato situazioni disparate, colleghi sprovvisti di Pec (anche questa è un'inadempienza e genera sospensione) o che non l'hanno letta e non sappiamo come rintracciare: sono molti i giovani che non hanno risposto. Abbiamo poi dei no-Vax che non si sono adeguati e per i quali la legge prevede la sospensione; e tanti colleghi che hanno fatto le prime due dosi ma non hanno prenotato il booster il cui obbligo è partito il 15 dicembre, qui l'obiettivo è fargli completare l'iter. Infine ci sono colleghi anziani rimasti iscritti all'Albo per questioni "affettive" che ci chiedono si rispettino i loro tempi». A differenza di prima, con il Decreto legge 172 di dicembre la sospensione decisa dagli ordini per la mancata vaccinazione è "dall'albo", riguarda tutto l'essere medico e non le sole competenze implicanti contatti con i pazienti, come invece sentenziavano i Tar finora. «L'articolo 4 comma 1 definisce la vaccinazione essenziale per l'esercizio della professione. Non c'è possibilità di visitare a distanza. Altra novità del decreto: il datore di lavoro non ha facoltà di sospendere lo stipendio al lavoratore che non si vaccina ma è obbligato a farlo. Sui colleghi di Bari - sottolinea Anelli - ho fatto una ricognizione: dipendenti e convenzionati sono tutti vaccinati; è molto importante per l'utenza sapere che il personale delle strutture pubbliche opera in "sicurezza"; è stata decisiva la collaborazione con le Direzioni sanitarie».
Però, con le regioni, proprio alcuni ospedali, falcidiati dalle assenze del personale, hanno chiesto di utilizzare sanitari positivi per curare i pazienti nelle corsie Covid, e la Fnomceo ha dovuto dire un "no" secco. «In Medicina, non nuocere agli assistiti è un aspetto etico-deontologico prioritario, fissato dallo stesso Ippocrate. Vaccinarsi mette in condizione di non contagiare, e che la legge rinforzi tale obbligo è fondamentale; per questo ogni misura che introduca allentamenti ci lascia perplessi», dice Anelli. «E' verosimile che un contatto stretto di positivo, effettuato il booster, abbia minori rischi di contagio e possa recarsi al lavoro, sorvegliato e con mascherina Ffp2 indosso; ed è altrettanto verosimile che dopo un ciclo vaccinale completo un positivo asintomatico possa avere una carica virale più bassa: ma in tanto in quanto positivo, questo individuo deve stare in isolamento altrimenti è indotto a lavorare nel dubbio di fare del male al suo paziente, e dà modo all'assistito di chiedere se il medico curante sia positivo e di rifiutare le cure. Si continua a pensare che la sanità sia settore che risponde a sole regole economiche, invece risponde anche a regole etiche, chi non lo capisce rischia di svilire il significato della legge 833 che pone come basi dell'assistenza la solidarietà ed il rispetto della vita».
Nella trasmissione Controcorrente (Rete 4) si è parlato dei medici di famiglia come fannulloni: un modo sommario di declinare la parola "introvabili"? «I medici di medicina generale non ce la fanno più. Sono subissati da richieste legate a diagnosi, terapie, vaccini, profilassi del contatto stretto, comportamenti da prendere in famiglia: tutte questioni importanti per i pazienti e con implicazioni cui il medico non può sottrarsi: ma il tempo vola, e i telefoni non bastano. Se durante un picco pandemico non ci rendiamo conto che i medici non rispondono perché sono pochi e nessuno ha pensato a rinforzarli, a sostenerli, distruggiamo le basi di questa professione. Una perdita gravissima: vedo colleghi veterani ma non anziani pensionarsi anzitempo e giovani stancarsi e provare a rientrare nel mondo ospedale iscrivendosi alla specialità, perché il carico di lavoro non è sostenibile. La presenza di 2,7 milioni di positivi gestiti al 90% sul territorio per 45 mila medici significa un carico di 60 persone giornaliere che si aggiunge alla gestione ordinaria. Questo lavoro non si vede abbastanza, e nasce da una carica di entusiasmo che non è comune; il "mmg" svolge lavoro scientifico, medico, burocratico nell'interesse dei suoi assistiti; se mentre produce il massimo sforzo è attaccato come "fannulloni" l'entusiasmo si dissolve, lo scoramento prevale, e la rabbia monta, verso chi è ingrato, verso chi scorda il sacrificio che ha portato a centinaia di morti per Covid-19, e verso chi non capisce la peculiarità di questo lavoro».
Mauro Miserendino