Politica e Sanità

apr262021

Riapertura scuole, Villani (Sip): se vengono rispettate le norme non c'è rischio

«La scuola, laddove vengono rispettate le norme, come il distanziamento e la mascherina, non rappresenta un rischio». La riapertura delle scuole è stato forse il tema più dibattuto in quest'anno di pandemia, eppure secondo Alberto Villani, presidente Società Italiana di Pediatria e responsabile della Uoc di Pediatria generale e malattie infettive pediatra Santa Sede Città del Vaticano, non è la scuola il problema. In un'intervista a Doctor33, il pediatra ha presentato uno studio scientifico effettuato dalla Società italiana di pediatria in cui è stato certificato che «la scuola è un luogo sicuro, abbiamo dimostrato che i contagi non avvengono lì. È un dato ben solidificato - precisa - cioè tra gli soggetti in età evolutiva, presenti nello studio, che si sono contagiati, i quattro quinti hanno avuto un contagio intra domestico».

Gli effetti della pandemia sulla salute mentale degli adolescenti e dei ragazzi «già si iniziano a constatare», osserva Villani. «Questa pandemia è paragonabile a qualcosa di peggiore di una guerra - evidenzia - è una guerra nella quale non ci sono bombardamenti, non ci sono macerie per le strade ma, dal punto di vista delle relazioni, dei rapporti e di quanto sta incidendo nella vita a cui eravamo abituati, ha un impatto devastante». Motivo per cui il presidente Sip parla di un aumento «esponenziale» di numerose patologie, prima fra tutte i disturbi del comportamento alimentare. «La mancanza di relazione, di contatto anche fisico ha una rilevanza straordinaria. Non di rado i pediatri affermano che nell'età evolutiva la pandemia ha fatto molti più danni collaterali che non diretti». La pandemia «ha accentuato delle criticità che già esistevano, quindi, anche le disparità. Chi era in uno stato di debolezza, fragilità e difficoltà ne ha sofferto ancora di più, sono aumentati gli incidenti domestici, le violenze dentro casa. Dove ci sono delle realtà socio-culturali e ambientali di un certo tipo il lockdown può essere vissuto come un vantaggio, poter trascorrere, ad esempio, più tempo con i genitori».
È una situazione che, secondo Villani, rende indispensabile «delle riflessioni da parte della politica su un nuovo modo di pensare la società. Spero che situazione faccia capire l'importanza di avere un certo tipo di scuola, un certo tipo di organizzazione della società, la disponibilità di media efficienti, la disponibilità per tutti i ragazzi di poter fare sport, imparare a scuola uno strumento musicale, avere modo di accedere all'arte. Anche perché saranno impegnate enormi risorse. Mi auguro, quindi, che si possa approfittare delle opportunità che portato la pandemia e ridare finalmente centralità all'età evolutiva e alla formazione che sono l'unico che l'investimento per il futuro».
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