Politica e Sanità

ott102021

Pensioni, con la fine di quota 100 che cosa cambia per i medici. Il nodo dei lavori usuranti

In pensione con Ape Social con 36 anni di contributi e 63 anni di età? Un miraggio, e non solo per i medici. L'anno volge al termine e dal 2022 non ci saranno più le pensioni con "quota 100" che consentono di andare via dal lavoro con 62 anni di età e 38 di contributi. Se nulla cambia, in corsia si dovrà andare via a 67 anni, cinque in più. Per chi svolge attività gravose, al di là del lavoro notturno abituale, l'àncora di salvezza era rappresentata dall'anticipo pensionistico introdotto con la legge 232/2016 che consente a 15 categorie, infermieri inclusi, di fruire del beneficio.

Di recente in Senato è entrata in Commissione Lavoro una bozza di Decreto legislativo che introduce nuove categorie di lavori usuranti ma continua ad escludere i medici. Il sindacato ospedalieri Anaao Assomed protesta per l'esclusione: «Non tiene conto dell'attività usurante dei medici e chirurghi d'urgenza, pronto soccorso e rianimazione, nonché del rischio derivato dall'esposizione agli agenti chimici, fisici, biologici e radianti. Si impedisce in tal modo il turnover accelerato in discipline che richiedono pensionamento anticipato anche per garantire la sicurezza delle cure rese all'utenza». Anaao Assomed invita il Parlamento a valutare il problema. Di recente però anche gli infermieri hanno protestato di non essere inclusi. Spiega Antonio De Palma, presidente del sindacato Nursing Up, che il Decreto del Ministero del Lavoro del 5 febbraio 2018 li ha inseriti nell'elenco dei lavori gravosi, ma non in quelli usuranti «rinviando all'articolo 1 del decreto legislativo 67/2011 la definizione del lavoro usurante. In quell'articolo, gli infermieri rientrano solo in via residuale tra la generalità dei lavoratori notturni». Morale: a beneficiare della pensione anticipata sono solo le categorie definite da una norma di 28 anni fa (decreto legislativo 374/93), che considera usurante un lavoro svolto per oltre 78 ore l'anno di notte per 7 anni. Ma, tuona De Palma, è usurante anche «prestare servizio per 10 ore di notte in rianimazione o ad un tavolo operatorio, dove "secondo dopo secondo" l'allarme di un respiratore automatico può richiedere un immediato intervento salvavita». Al di là del retroscena amaro, i sindacati dei lavoratori ospedalieri intravedono qualche chance di modificare a loro favore la legislazione. Vediamo perché.
Sulla base delle leggi attuali, i lavori considerati usuranti sono di due tipi: ricavabili direttamente dalle condizioni di lavoro (dl 374/93) o indicati espressamente dal decreto legislativo Ape Social 232/2016. Il decreto legislativo 374 del 1993 fa rientrare tra i lavori usuranti quelli notturni per un minimo di 3 ore a notte tutte le notti o per 6 ore continuative saltuari, nella fascia tra mezzanotte e le 5 del mattino, come può essere la guardia notturna. Al medico ospedaliero con almeno 78 notti lavorate l'anno è consentito anticipare la pensione di 2 mesi per ogni anno di occupazione in queste condizioni, fino ad un massimo di 60 mesi, con assegno pensionistico intatto, a patto che la mansione in notturna sia stata svolta per 7 anni negli ultimi 10. L'assegno Inps decresce se il totale di notti lavorate scende tra 72 e 77, ed è "minimo" tra 64 e 71 notti. L'Ape invece richiede 6 anni di lavoro usurante negli ultimi 7 e, in base alla legge 232/2016, concede di andare in pensione a 62 anni con 36 anni di anzianità contributiva a particolari categorie, a patto si sia svolta l'attività gravosa per 6 anni continuativi negli ultimi 7.

Tra le 11 categorie aventi diritto (oltre ad operai estrattivi, lavoratori edili, conduttori di gru, conciatori, macchinisti, camionisti, insegnanti di materne e nidi, facchini, addetti alle pulizie, operatori ecologici) ci sono "personale delle professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni" ed "addetti all'assistenza di persone non autosufficienti". La legge 205/2017 ha aggiunto fonditori, vetrai, allevatori, pescatori, marittimi. Ora la Commissione sui lavori gravosi guidata dall'ex ministro del lavoro Cesare Damiano allarga la chance dell'anticipo pensionistico a complessive 27 categorie. Entrano bidelli; badanti e colf; saldatori; tassisti; falegnami; valigiai; conduttori di autobus e tranvieri; benzinai; conduttori di macchinari in miniera; insegnanti delle scuole elementari; commessi; cassieri; magazzinieri; portantini; forestali. Ed entrano "operatori sanitari qualificati" tutti da specificare. Di qui la presa di posizione dei medici di Anaao Assomed e dei sindacati infermieristici.

Mauro Miserendino
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