Politica e Sanità

mar82023

Malattie respiratorie infantili, online il primo numero del Pediatric Respiratory Journal. Ecco i contenuti

È online il n.1 del "Pediatric Respiratory Journal" (PRJ), testata internazionale (in lingua inglese) a cadenza trimestrale, ad accesso aperto e peer-reviewed, progettata per promuovere la comprensione e far progredire il trattamento delle malattie respiratorie nei bambini. Si tratta di una nuova prestigiosa rivista della SIMRI, Società italiana per le malattie respiratorie infantili, pubblicata da Edra. PRJ offre contributi originali sulla ricerca traslazionale, clinica ed epidemiologica, oltre a casi clinici riguardanti sia le più comuni malattie respiratorie acute e croniche, sia le malattie genetiche e rare dei bambini. Un elemento di forte innovazione è costituito inoltre dal fatto che PRJ sottolinea le implicazioni di sviluppo delle componenti epidemiologiche, morfologiche, fisiologiche, farmacologiche e sociologiche di queste condizioni, nonché l'impatto dei processi patologici sulle famiglie e delle prospettive future in medicina respiratoria pediatrica.

Nell'editoriale di questo numero - scritto dai due editor in chief Mario La Rosa (Università di Catania) e Giovanni Piedimonte (Tulane School of Medicine, New Orleans), insieme a Joseph Ballanti (Georgetown University Medical Center, Washington, DC, USA) - si sottolinea come stiano cambiando i volti delle malattie respiratorie infantili.
«Prima degli anni 2000, le applicazioni diagnostiche e terapeutiche delle malattie polmonari pediatriche avevano una crescita relativamente lenta a causa della carenza di conoscenze di base e delle applicazioni cliniche della biologia molecolare» si legge. «Da allora, è esplosa una supernova di crescita accelerata di conoscenza sulle basi molecolari della malattia che ha portato a nuove possibilità diagnostiche e terapeutiche che in precedenza si potevano solo sognare. In particolare, l'espansione della genetica e dell'epigenetica attraverso i progressi della biologia molecolare ha portato all'identificazione di nuove entità patologiche e a una migliore comprensione della patogenesi delle patologie come nel caso della fibrosi cistica e dell'asma». In tal modo, spiegano La Rosa, Piedimonte e Ballanti, sono diventati prontamente disponibili per gli operatori sanitari test migliorati per lo studio della funzione respiratoria e l'uso di modulatori biologici immunitari della risposta genetica. «È opportuno» aggiungono «che i pediatri clinici e ospedalieri, gli ospedali e tutti gli operatori sanitari cui è affidata la cura dei bambini e delle loro famiglie riconoscano i progressi compiuti finora nella misura in cui questi risultati scientifici continuano a tradursi in migliore diagnosi e trattamento delle malattie respiratorie».

«La progettazione di centri di riferimento da sviluppare e sostenere per il pubblico sarà compito delle istituzioni governative di politica sanitaria e dovrebbe prendere in considerazione i progressi compiuti da questi risultati scientifici. Sarà compito del "Pediatric Respiratory Journal" diffondere questa conoscenza ai lettori per assicurare che i neonati e i bambini affidati alle loro cure abbiano accesso alle migliori cure possibili» concludono La Rosa, Piedimonte e Ballanti.
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