giu52023
Giornata Mondiale Ambiente, igienisti Siti in prima linea contro le future pandemie
In occasione del 5 Giugno, data in cui ricorre la Giornata Mondiale dell'Ambiente, la Società Italiana d'Igiene (SItI) ritiene fondamentale che i Governi, locali e nazionali, alla luce delle "minacce" ambientali che il Pianeta si trova ad affrontare, sfruttino l'expertise di professionisti altamente qualificati, adottando un approccio multidisciplinare e interprofessionale in un'ottica One Health. Gli Igienisti grazie alle loro competenze specifiche, si mettono a disposizione, potendo svolgere un ruolo fondamentale in questa sfida, lavorando nella prevenzione dei danni ambientali e nella protezione delle Comunità dagli effetti negativi delle catastrofi naturali.
La Giornata Mondiale dell'Ambiente è un'occasione per ricordare che l'inquinamento atmosferico e idrico, la deforestazione, il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità sono solo alcune delle minacce da fronteggiare.
Secondo i dati dell'ultimo rapporto EIONET e EEA, l'Italia è il Paese con il più alto numero di decessi in Europa attribuibili all'inquinamento ambientale. Secondo le stime dell'Italian Institute for Planetary Health, le malattie associate ai cambiamenti climatici impattano sul 69,9% dei decessi globali. In Italia è previsto un aumentato rischio e un'aumentata aggressività di malattie infettive correlate al clima e in particolare quelle causate da vettori come zanzare, pappataci e zecche.
Da non dimenticare, poi, la siccità. Secondo il Consiglio Nazionale delle Ricerche, tra il 6% e il 15% della popolazione italiana vive in territori esposti a questo problema. La risoluzione adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite la scorsa estate rappresenta un importante riconoscimento del diritto universale all'accesso a un ambiente pulito, sano e sostenibile. Questo riflette la consapevolezza che i cambiamenti climatici e il mancato accesso alle risorse di base gravano in particolare sulle popolazioni già vulnerabili, con conseguenze sulla loro salute e benessere.
La pandemia COVID-19 ha accelerato questa consapevolezza, dimostrando quanto sia forte il collegamento tra salute e ambiente. I cambiamenti degli ecosistemi, dettati dalle attività umane, sono in grado di influenzare molteplici vie di trasmissione delle malattie infettive, aumentando il rischio di nuove pandemie. Come evidenziato in letteratura scientifica, 277 malattie patogene umane possono essere aggravate dalla vasta gamma di pericoli climatici scatenati dalla nostra continua emissione di gas serra e includono il 58% di tutte le malattie infettive note che hanno colpito l'umanità nella storia.
La crisi ambientale può inoltre inasprire le disuguaglianze economiche e sociali, determinando pesanti conseguenze sull'equità di accesso alle cure mediche e aumentando il rischio di malattie e morte precoce. I sistemi sanitari devono prepararsi a una collaborazione sempre più interdisciplinare per favorire lo scambio di conoscenze, l'analisi congiunta dei dati e una pianificazione condivisa.
Le città del futuro (BiodiverCities) dovranno investire sulla Biodiversità e sulla conservazione degli ecosistemi naturali per rafforzare la connessione tra uomo e ambiente, ma anche per dare inizio a un piano di adattamento al cambiamento climatico, con l'obiettivo di creare ambienti urbani sostenibili e resilienti, contribuendo a ridurre il calore urbano e migliorare la qualità dell'ambiente e della salute generale.
La Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) è impegnata in prima linea con un Gruppo di Lavoro a tema Ambiente e Salute, il cui impegno culminerà con una giornata nazionale dedicata alle tematiche ambientali e sanitarie che saranno affrontate in un convegno il 9 Giugno a Reggio Emilia.
"È essenziale investire nelle infrastrutture, nella pulizia dei corsi d'acqua e nella ristrutturazione della rete idrica, per ridurre i rischi di inondazioni - afferma la Prof.ssa
Roberta Siliquini, Presidente della Società Italiana d'Igiene (SItI) - È importante che i governi locali e nazionali sfruttino l'expertise di professionisti altamente qualificati, adottando un approccio One Health. Questo permette di ottenere indicazioni preziose per ridurre il danno causato dalle catastrofi ambientali. Gli igienisti, con le loro competenze specifiche, possono svolgere un ruolo fondamentale in questa sfida, lavorando nella prevenzione dei danni ambientali e nella protezione delle comunità dagli effetti negativi delle catastrofi naturali".