Le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato non aiutano i fumatori a smettere di fumare, al contrario, portano i non-fumatori a iniziare a fumare sigarette tradizionali e gli ex-fumatori a ricadere nella dipendenza da tabacco. È il risultato di uno studio prospettico italiano, e primo in Europa, coordinato dall'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità, l'Università di Pavia e l'ISPRO di Firenze; e pubblicati sulla rivista Tabacco Control. La ricerca ha analizzato i comportamenti di oltre 3.000 italiani nell'arco di sette mesi. «Tra coloro che non fumavano sigarette tradizionali alla prima intervista - dichiara
Roberta Pacifici dell'Istituto Superiore di Sanità - la proporzione di soggetti che ha iniziato a fumarle era 9 volte superiore tra gli utilizzatori di sigarette elettroniche e 6 volte superiore tra gli utilizzatori di prodotti a tabacco riscaldato, rispetto a chi non li usava affatto».
Tra coloro che si definivano ex-fumatori alla prima intervista, «la percentuale di soggetti che ha ricominciato a fumare sigarette era 4 volte superiore tra chi usava sigarette elettroniche e 3 volte superiore tra chi usava prodotti a tabacco riscaldato. Non solo, chi è riuscito a smettere di fumare era soprattutto chi non faceva uso dei due prodotti», spiega Pacifici. «Il sospetto che questi nuovi prodotti - spiega
Alessandra Lugo dell'Istituto Mario Negri - non aiutassero a ridurre la dipendenza da tabacco era già diffuso, tuttavia mancavano le conferme di studi prospettici, ovvero studi in grado di indagare gli effetti di questi dispositivi nel tempo. Lo studio appena pubblicato ha proprio questa caratteristica».
Secondo il responsabile del progetto
Silvano Gallus dell'Istituto Mario Negri «non è giusto che questi dispositivi godano di benefici fiscali e regolatori rispetto alle sigarette tradizionali, quando è chiaro che non aiutano a ridurre il numero di fumatori. Se sotto controllo medico, infatti, alcune sigarette elettroniche potrebbero anche aiutare a smettere di fumare, l'ampia accessibilità a tutti, anche ai più giovani, è un ostacolo al controllo del tabagismo e una minaccia per la salute della popolazione».