Politica e Sanità

lug72021

Decreto Sostegni bis, numerosi gli emendamenti. Ecco quelli di interesse per i medici

Il decreto legge Sostegni bis in fase di conversione è in Senato alla commissione Igiene e Sanità dove da oggi sono messi al voto gli emendamenti. Numerosi ma "mirati", almeno quelli che interessano la sanità.

L'impianto base - Il Dl Sostegni fa sì che lo Stato eroghi contributi a fondo perduto alle imprese con calo di fatturato o corrispettivi di oltre il 30% nel 2020 sul 2019 (voce sulla quale sono stati accantonati 8 miliardi) o nel periodo aprile 2020-marzo 2021 sull'identico periodo precedente: e in autunno, dichiarazioni e bilanci aziendali alla mano, è previsto un possibile conguaglio. Inoltre, prevede un fondo di 200 milioni per sostenere un credito d'imposta del 30% per professionisti, imprese ed hotel che sanifichino ambienti a proprie spese tra giugno e agosto 2021; ancora, consente alle imprese che assumono di non versare contributi per i primi 6 mesi (contratto di rioccupazione).

In materia sanitaria - Se il primo Dl Sostegni si ricorderà per aver abolito le cartelle attuariali ante 2010 sotto i 5 mila euro, e in sanità per lo più perché abilita a vaccinare nelle farmacie. Sempre in sanità, il Dl Sostegni bis invece: stanzia 1,6 miliardi per il commissario all'emergenza (articolo 34); istituisce all'articolo 27 le esenzioni dal ticket per i test di monitoraggio a pazienti che hanno avuto il Covid; offre 29 milioni quest'anno e 46 nel '22 ai laboratori pubblici e privati che superano i 200 mila esami annui (articolo 29); lancia un credito d'imposta fino al 20% per le spese di ricerca dell'industria farmaceutica. Il tetto è oggi fino a 4 milioni da recuperare in 10 anni ma il governo ha intenzione di elevarlo a 24 milioni. «Dobbiamo riportare la produzione in Europa e in Italia», dice Giovanni Tria, consulente sul dossier vaccini anti covid-19 del Ministero dello sviluppo­. «La farmaceutica italiana è fortissima ma oggi lavora molto per conto di terzi, molta parte della filiera produttiva basata sulla ricerca non è in Italia; il problema dell'Italia è non rimanere tagliati fuori, negli ultimi tempi si sta recuperando con le nuove politiche una parte dell'industria farmaceutica innovativa che si stava allontanando, essenzialmente, per problemi di regolamentazione».

Gli emendamenti dei senatori - La sanità è trattata agli articoli 26-35. All'articolo 26 sulle disposizioni per abbattere le liste d'attesa dei pazienti no Covid, il testo in esame prevede il ricorso a prestazioni aggiuntive per il recupero dei ricoveri per interventi e prestazioni ambulatoriali. In pole, gli emendamenti che chiedono di allargare la distribuzione per conto dei farmaci ed inserire le vaccinazioni nella farmacia dei servizi. Un ulteriore emendamento di Rosa Alba Testamento (M5S) prevede di qui al 31 dicembre di fermare le assunzioni a termine di medici ed infermieri e di prolungare i contratti a tempo di sanitari già ingaggiati; altri emendamenti di maggioranza pongono a carico del Ssn i cicli termali di riabilitazione respiratoria cardiologica e per motulesi causa virus; un terzo di Paolo Russo (FI) prevede reti frontaliere tra centri operanti in regioni confinanti in tema di indagini genetiche e di laboratorio; altra proposta, autorizzare concorsi straordinari in Calabria. All'articolo 29 sulla riorganizzazione della rete di laboratori d'analisi più emendamenti di maggioranza chiedono di inserire nella rete delle strutture qualificate i laboratori degli Irccs che fanno next generation sequencing. All'articolo 30 - dove si integra la sanità militare nella rete di telemedicina e si stanziano 16,5 milioni per l'infialamento dei farmaci negli istituti militari e altri 6 per potenziare le forze armate (pure per vaccinare in aree rurali) - si mettono in preventivo nuove, limitate assunzioni di 10 tenenti medici e 7 marescialli infermieri. All'articolo 31 sul credito d'imposta alle industrie che fanno ricerca un emendamento di Andrea Mandelli (FI, presidente Fofi) chiede di includere chi produce composti e reagenti per sequenziare ceppi virali ma c'è anche chi chiede di ribassare il credito d'imposta al 17%. Un emendamento dell'ex ministro della Salute Giulia Grillo chiede che l'Italia possa produrre vaccini su concessione di licenza obbligatoria in caso di emergenze pandemiche gravi.

Sanificazione - All'articolo 32 (citato credito d'imposta sanificazione al 30%) si autorizzano di diritto tabaccai a vendere mascherine e DPI; all'articolo 33 che stanzia 8 milioni per operatori sanitari e 19 milioni per psicologi per ricalibrare la neuropsichiatria infantile sui fabbisogni reali post-Covid, proposta di Mara Lapia (Gruppo Misto) estende la consulenza ai malati oncologici, un altro (Leda Volpi M5S) proporziona la rete dei centri di neuropsichiatria infantile con un'unità operativa ogni 100-200 mila abitanti, unità con letti di degenza tra 200 e 500 mila abitanti, strutture semiresidenziali con 10-21 posti ogni 100 mila abitanti, e istituisce un registro dei disturbi di neuropsichiatria. Sull'articolo 34 (stanziamento per il commissariato emergenza) si consentirebbe al privato accreditato di erogare i vaccini con proprie risorse fermo restando il vincolo di pareggio. Inoltre, chi vaccina da pensionato dovrebbe scegliere se percepire la pensione operando gratis o rinunciarvi con un compenso per il lavoro svolto. Altri emendamenti chiedono di non reclutare pensionati là dove occorre mantenere livelli essenziali di assistenza e posti di terapia intensiva e subintensiva, dove serve personale di prospettiva. Un emendamento di Beatrice Lorenzin chiede il dimezzamento dell'imposta sui redditi per l'attività convenzionata degli erogatori sanitari privati accreditati che aderiscono agli standard del DM 70. All'articolo 35, dove si portano da 3 a 5 le regioni benchmark, si chiede di allentare i vincoli alle regioni per l'accesso al fondo a riparto: se un 85% va assegnato in cambio del rispetto dei parametri di virtuosità vigenti, un 15% va assegnato in relazione ai residenti; e la quota premiale per le regioni che si avvalgono di centrali d'acquisto deve salire dal 25% originario al 32%. Da gennaio 2022 l'1% del Fondo sanitario nazionale - altro emendamento - va a potenziare le reti di cure palliative.

Mauro Miserendino
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