Politica e Sanità

feb72023

Covid-19, alti livelli mortalità a Napoli, Genova e Torino. I dati Istat

Napoli, Genova e Torino sono le tre città metropolitane che nel 2020, il primo anno di pandemia da Covid-19, hanno sperimentato i più alti livelli di mortalità. È quanto emerge dal Focus Istat Profili delle città metropolitane, un'analisi multitematica sulle Città metropolitane - "enti territoriali di area vasta" che hanno sostituito le province in 10 aree urbane di regioni a statuto ordinario - che dispongono di propri organi di governo e di territori coincidenti con quelli delle ex province: Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria. A queste si aggiungono quattro città metropolitane delle regioni a statuto speciale: Palermo, Catania, Messina e Cagliari. Il territorio metropolitano di Napoli ha fatto registrare 1.080 decessi ogni 100mila abitanti, la città metropolitana di Genova 1.009 decessi ogni 100mila abitanti e Torino 1.002 decessi ogni 100mila abitanti. Nel 2021, secondo anno di pandemia, i dati confermano la maggiore mortalità della città metropolitana di Napoli (1.097 decessi ogni 100mila abitanti) seguita dalle tre città metropolitane siciliane Messina, Catania, Palermo.

L'analisi Istat è articolata in un set di indicatori chiave che consente di identificare le principali caratteristiche, le diversità o i fattori comuni di questi territori. È emerso, ad esempio, che la città metropolitana più estesa sia Torino, 6.827 km2, la meno estesa Napoli, 1.179 km2. Più di un terzo della popolazione italiana risiede nelle 14 città metropolitane. In vetta alla classifica per densità abitativa si pone Napoli con 2.535 abitanti per km2, in coda Messina con 185 per Km2. Genova è la città che si presenta più vulnerabile rispetto alle altre, incidendo il rischio frane nel 25% della superficie. Nell'ultimo ventennio si registra una crescita di popolazione: in sette comuni su 10 ad alta e media densità di urbanizzazione; tra le Città metropolitane spicca Roma (+14%), così come tra i capoluoghi (+ 8%). Di contro, nello stesso periodo, si rileva un calo della popolazione. Gli anziani abitano in prevalenza nei comuni capoluogo, in cui ogni 100 giovani vi sono quasi 176 persone con più di 65 anni di età. Tra le città metropolitane, Genova con 269 anziani ogni 100 giovani detiene il primato di "città più vecchia", mentre a Napoli si rileva il dato più contenuto e pari a 130. Nell'ultimo ventennio sono quasi quadruplicati gli stranieri residenti nelle città metropolitane. La presenza maggiore è nei comuni capoluoghi: 11,5 ogni 100 residenti.

Dal report emerge, inoltre, che Bologna è la città metropolitana con la maggiore propensione femminile al lavoro, 51 donne ogni 100. La minore partecipazione attiva è nella città metropolitana di Napoli, 35 donne su 100. Livelli occupazionali (tasso di occupazione 25-64 anni) più critici a Palermo, sia nella città metropolitana nel suo complesso (49%) sia nel comune capoluogo e nelle sue cinture urbane. Occupazione femminile (tasso di occupazione della popolazione di 25-64 anni): si conferma la criticità della città metropolitana di Palermo (36%) e nella sua prima cintura (30%). Fra i capoluoghi, a Napoli il dato più basso, 38%. Fra i capoluoghi, Milano ha il più valore alto di reddito per abitante, 23.202 euro e Catania il valore più basso, 9.844. I capoluoghi hanno valori più elevati rispetto al resto del proprio territorio metropolitano, unica eccezione la prima cintura di Catania con un reddito medio pro capite di 10.011.
Non sei ancora iscritto?     REGISTRATI!   >>


chiudi