Politica e Sanità

giu262022

A Bruxelles la conferenza One Health organizzata da Efsa. Kyriakides: sistemi alimentari cruciali per salute pianeta

La "nuova sfida" che i sistemi alimentari devono affrontare è "ripristinare la fragile salute del nostro pianeta, i nostri cittadini lo capiscono" e le istituzioni Ue devono agire di conseguenza, mettendo "la salubrità degli alimenti e la fiducia alla base di sistemi alimentari più sostenibili".
Così la Commissaria Ue alla salute Stella Kyriakides ha aperto a Bruxelles i lavori della Conferenza One Health, organizzata dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), in cooperazione con tutte le agenzie Ue che si occupano di salute e ambiente.Più di 4.200 partecipanti si sono registrati per partecipare online, e circa mille sono giunti a Bruxelles per partecipare di persona, la maggior parte dei quali dell'Europa, ma anche dall'Africa, dall'Asia e dal Nord America. Ricordando che la conferenza arriva nel ventesimo anniversariodel regolamento Ue che ha creato Efsa, Kyriakides ha sottolineato che "la nostra salute, gli ecosistemi, le catene di approvvigionamento, i modelli di consumo e i limiti del pianetasono tutti interconnessi".
Il "ripetersi crescente di siccità, inondazioni, incendi boschivi e nuovi parassiti - ha aggiunto - ci ricorda costantemente che il nostro sistema alimentare è minacciato e deve diventare più sostenibile e resiliente".

Per spiegare il concetto One Health (Salute Unica), il direttore dell'Efsa Bernhard Url in un'intervista all'ANSA cita l'esempio del glifosato, l'erbicida più usato al mondo, da diversi anni al centro di controversie legali e scientifiche. Url respinge al mittente le polemiche sollevate dalle Ong, tornate a divampare dopo la pubblicazione di un primo parere dell'Echa. "Le agenzie Ue non trascurano gli studi accademici o la scienza indipendente; a noi non interessa da dove vengono le prove, ma che queste siano pertinenti e affidabili", precisa Url. Eppure, continua, il glifosato "è un esempio perfetto" di quel che potrebbe migliorare. Le agenzie Ue valutano "la sicurezza per la salute e l'ambiente, ma penso che la domanda della società sia un'altra, cioè se vogliamo o no usare erbicidi nell'agricoltura europea; si tratta di un quadro molto più ampio che richiede di combinare più discipline, per tenere conto delle conseguenze sul reddito degli agricoltori, sui prezzi dei generi alimentari, sulla disponibilità di cibo, sulla qualità dell'acqua potabile". Insomma, integrare conoscenze e metodi "con i colleghi dell'ambiente, della sanità, dell'agricoltura, dell'applicazione dei prodotti chimici per l'agricoltura", dice Url.
"E' complesso, ma penso che non ci siano alternative", prosegue. Solo così "potremmo dare ai responsabili politici consigli molto migliori" e rispondere a un panorama dei media e dell'informazione che sembra alimentare il diffondersi di narrazioni anti-scientifiche. Integrare le conoscenze è anche un antidoto perché "fare la differenza tra notizie false da prove reali è fondamentale non solo per la scienza ma per la democrazia". Solo con l'integrazione di più discipline c'è la possibilità, sostiene Url, di essere davvero preparati alla prossima pandemia potenziale, quella della resistenza agli antibiotici. "Veterinari, allevatori, medici, operatori sanitaripubblici - indica Url - dobbiamo lavorare insieme per sensibilizzare i cittadini, proporre misure per gli agricoltori, preparare i veterinari, ed educare i pazienti, collaborare, coordinare e comunicare insieme, questo è il fulcro dell'approccio One Health".

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