Via libera dalla Commissione tecnico-scientifica dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), alla possibilità di somministrare il
vaccino anti-Covid di
AstraZeneca ai soggetti fino ai 65 anni di età in buone condizioni di salute. Alle persone più anziane o fragili andranno invece somministrati i vaccini a mRNA di Pfizer e Moderna. La circolare del ministero che recepisce le nuove indicazioni dovrebbe uscire venerdì. ''I vaccini funzionano sicuramente contro la variante inglese - ha sottolineato il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco,
Giorgio Palù confermando la notizia - un po' meno contro quella sudafricana e brasiliana. Ma anche in questi casi sono in grado di proteggere da un'infezione grave della malattia e dalla letalità".
Nel frattempo, Moderna ha annunciato di essere impegnata a lavorare incessantemente per rendere disponibili dei vaccini contro le varianti più rilevanti. Non solo. Presto potrebbero anche arrivare dei farmaci con anticorpi monoclonali efficaci rispetto alle mutazioni e frutto della ricerca italiana. "La Commissione europea sta dialogando con noi su come prepararci al 2022, anche per far fronte a potenziali varianti", ha annunciato
Ste'phane Bancel, Ceo di Moderna, dalla quale la stessa Commissione Ue acquisterà 150 milioni di dosi aggiuntive di vaccino. I vaccini, opportunamente rimodulati, potrebbero rappresentare la prima arma, ma molte speranze sono anche riposte nei farmaci a base di anticorpi monoclonali sviluppati in laboratorio a partire da anticorpi di convalescenti. Proprio dalla ricerca italiana potrebbero presto arrivare i primi monoclonali "anti-varianti". "Le mutazioni hanno messo in crisi molti degli anticorpi monoclonali sviluppati fino ad ora. I nostri per fortuna appartengono ad anticorpi monoclonali di seconda generazione che riescono a neutralizzare anche le tre principali varianti, inglese, sudafricana e brasiliana", ha affermato
Rino Rappuoli, coordinatore della ricerca sugli anticorpi monoclonali di Toscana Life Sciences.