Pianeta Farmaco

ott122022

Acido folico diminuisce il rischio di suicidio. Una ricerca spiega gli effetti sul cervello

La prescrizione di acido folico può fornire un approccio sicuro ed efficace per ridurre le idee suicidarie.
Dopo aver aggiustato per molteplici fattori, i risultati di un ampio studio farmaco epidemiologico hanno mostrato che l'assunzione di acido folico era associata a una riduzione del 44% dei suicidi.

In psichiatria, il ruolo del folato, la forma naturale non ossidata della vitamina B9, è riconosciuto da più di un decennio.Può aumentare gli effetti degli antidepressivi, e la carenza di folati può predire una risposta più scarsa agli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI).
Sebbene ricerche precedenti abbiano mostrato un legame tra acido folico, cioè la forma ossidata del folato, e comportamenti suicidari, i risultati, finora, erano poco conclusivi dato che provenivano da studi generalmente a basso impatto statistico o da piccoli studi osservazionali e casi clinici.

I ricercatori hanno utilizzato una coorte di 866.586 adulti (81,3% donne; 10,4% di età pari o superiore a 60 anni) che hanno ricevuto una prescrizione di acido folico tra il 2012 e il 2017.
Più della metà delle prescrizioni di acido folico erano associate a disturbi del dolore. Circa il 48% ha avuto un dosaggio di 1 mg/die in monoterapia, che è il limite superiore tollerato per gli adulti, anche in gravidanza e allattamento. Altri dosaggi giornalieri in monoterapia che vanno da 0,4 mg a 5 mg rappresentavano lo 0,11% delle prescrizioni. Il resto (più del 50% delle prescrizioni) assumeva l'acido folico tramite multivitaminici.
I partecipanti sono stati seguiti per 24 mesi. L'analisi ha confrontato i tentativi di suicidio o gli eventi di autolesionismo risultanti in una visita ambulatoriale o in un ricovero ospedaliero durante i periodi di trattamento con acido folico rispetto ai periodi senza trattamento.
Durante il periodo di studio, il tasso complessivo di eventi è stato di 133 per 100.000 abitanti, che è circa un quarto del tasso riportato nella popolazione generale dal National Institutes of Health di (600 per 100.000 abitanti).
Dopo aver aggiustato per età, sesso, diagnosi correlate al comportamento suicidario, carenza di acido folico e assunzione di eventuali farmaci che riducevano i livelli di folati, l'hazard ratio (HR) stimato per suicidi o tentati tali durante l'assunzione di acido folico era 0,56, questo indica una riduzione del 44% del rischio. I ricercatori hanno escluso dall'analisi le donne in gravidanza, ottenendo però risultati comparabili. L'analisi di sensibilità ha mostrato che ogni mese di trattamento era associato a una riduzione del 5% del tasso di eventi suicidi. Ciò significa che più a lungo prendi l'acido folico, maggiore è il beneficio, indice, secondo i ricercatori, di una reale associazione tra trattamento e risultato osservato.
I ricercatori hanno anche valutato un gruppo di controllo negativo di 236.610 individui che utilizzavano cianocobalamina durante il periodo di studio. La cianocobalamina è una forma di vitamina B12 essenziale per il metabolismo, la sintesi delle cellule del sangue e il sistema nervoso. Non contiene acido folico ed è comunemente usato per curare l'anemia. I risultati non hanno mostrato alcuna associazione tra cianocobalamina e comportamento suicidario.
I risultati sono stati pubblicati su JAMA Psychiatry.

"La riduzione del 44% dei tentativi di suicidio potrebbe essere in realtà una sottostima", ha affermato Robert D. Gibbons, professore di biostatistica all'Università di Chicago e primo autore dello studio, in quanto analizza solo persone che hanno ricevuto una prescrizione medica, ma l'acido folico può essere assunto tranquillamente tramite prodotti da banco senza necessitare di una indicazione specialistica. "L'acido folico è sicuro, poco costoso e generalmente disponibile, e se futuri studi randomizzati controllati con placebo confermassero una causalità di questa associazione, avremmo un nuovo strumento terapeutico. Avere uno strumento del genere sarebbe estremamente importante dato che il suicidio è una crisi di salute pubblica globale" ha concluso Gibbons.
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