Ortopedia

mag182023

Sindromi dolorose rotulee e approccio riabilitativo

Col termine di sindromi dolorose rotulee si indicano una gamma di condizioni a livello dell'articolazione femororotulea che si manifestano sottoforma di dolore anteriore di ginocchio, elicitato tanto da gesti quotidiani come scendere le scale piuttosto che salirle o da gesti sportivi (es. ricaduta da un salto).

Rappresentano il motivo principale per cui adolescenti, adulti e persone attive dal punto di vista sportivo si rivolgono ad un ortopedico specializzato in patologie del ginocchio (1).

In molti soggetti, il dolore anteriore di ginocchio è causato da un malalineamento degli arti inferiori, conosciuto come "allineamento miserabile", caratterizzato dalla presenza di anomalie torsionali a livello femorale, tibiale e podalico che generano un alterato scorrimento della rotula (maltracking rotuleo). Questo squilibrio genera uno stress abnorme sulle superfici articolari che se non corretto può causare lesioni della cartilagine (Figura1) (2,3).

FIGURA 1

A: Un corretto allineamento genera un adeguata distribuzione delle forze tra rotula e troclea femorale
B: Il malallineamento torsionale altera l'equilibrio articolare e determina un incremento delle forze di compressione soprattutto nel compartimento laterale e un maggiore stress a livello dei legamenti mediali.

La terapia farmacologica a base di antinfiammatori nelle fasi più acute di dolore è utile per spegnere l'infiammazione e diminuire di conseguenza il dolore. Di valido aiuto sono anche la terapia fisica e l'utilizzo di tutori specifici che mantengono la rotula centrata all'interno della troclea femorale.
Risultati più duratori si possono ottenere con l'esercizio fisico, con l'obiettivo di correggere il movimento della rotula e ricondurlo quanto più possibile in un range di normalità.
L'obiettivo della terapia riabilitativa è il recupero ed il mantenimento del tono e del trofismo dei muscoli che stabilizzano direttamente ed indirettamente la rotula. Tra tutti il muscolo quadricipite, soprattutto a livello del vasto mediale e della sua componente obliqua che agiscono come tiranti della rotula e ne impediscono il suo sbandieramento laterale. I flessori della coscia, in maniera particolare gli 'hamstring', regolano l'extrarotazione tibiale e sono fondamentali nel coadiuvare l'azione quadricipitale. Sono altresì importanti gli extrarotatori dell'anca e il tricipite surale (gastrocnemio e soleo), che regola la pronazione del piede.
Il fine del percorso riabilitativo è quello di ottenere degli arti inferiori tonici e trofici dal punto di vista muscolare, che permettano un corretto orientamento delle articolazioni nello spazio con un adeguato distribuirsi delle forze in gioco anche a livello dell'articolazione femororotulea (4,5).
Quasi il 50% della popolazione sottoposta a questo trattamento continua però ad avvertire sintomi dolorosi negli anni seguenti.
In questi casi è compito dello specialista di riferimento, esperto nella patologia, indirizzare al meglio la prosecuzione della terapia, valutando la possibilità di intervento chirurgico laddove si reputi possa recare un beneficio concreto al paziente.

BIBLIOGRAFIA

1. Sanchis-Alfonso V, McConnell J, Monllau JC, Fulkerson JP. Diagnosis and treatment of anterior knee pain. JISAKOS. 2016; https://doi.org/10.1136/jisakos-2015-000033.

2. Teitge RA. Patellofemoral syndrome a paradigm for current surgical strategies. Orthop Clin N Am. 2008;39(3):287-311.

3. Teitge RA. Does lower limb torsion matter? Tech Knee Surg. 2012;11:137-46.

4. Reiman MP, Bolgla LA, Lorenz D. Hip function's influence on knee dysfunction: a proximal link to a distal problem. J Sport Rehabil. 2009;18(1):33-46.

5. Shield AJ, Bourne MN. Hamstring injury prevention practices in elite sport: evidence for eccentric strength vs. lumbo-pelvic training. Sports Med. 2018;48(3):513-24.

Dott. Michelangelo Delmedico

Dipartimento di Ortopedia e Traumatologia

ASST Papa Giovanni XXIII Bergamo


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