giu132011
Un graduale aumento dell'apporto di calcio in una popolazione femminile, dai livelli meno elevati a quelli più alti, non si associa a un'ulteriore riduzione del rischio fratturativo o di osteoporosi. È quanto emerge da uno studio longitudinale e prospettico...

mag112011
Una ridotta densità minerale ossea (Bmd) a livello del collo femorale e dell'anca si associa a un rischio aumentato di infarto del miocardio in entrambi i sessi (con maggiore evidenza però nei maschi), ampiamente indipendente da fumo, ipertensione, ipertrigliceridemia...

apr192011
La somministrazione di alendronato e vitamina D(3) si associa a un incremento dell'assorbimento frazionale di calcio (Fca). I clinici che hanno documentato l'effetto sostengono che, a loro conoscenza, nessun altro trial ha evidenziato un così marcato...

apr192011
Una frattura vertebrale solleva il dubbio ma, soprattutto se l’età non è quella in cui dovrebbe presentarsi una patologia osteoporotica, va indagato se la paziente sta assumendo farmaci, in particolare antinfiammatori steroidei, che hanno un impatto negativo sulla salute dell’osso

mar82011
Interventi articolati, mirati ai pazienti ad alto rischio per osteoporosi e ai loro medici curanti, possono migliorare la gestione della patologia dell’osso, ma spesso i miglioramenti clinici sono modesti. È l’esito dell’analisi effettuata da Marie-Claude...

feb282011
Nei pazienti ipertesi in trattamento il rischio di incorrere in fratture ossee differisce in base al farmaco antipertensivo utilizzato. Lo segnala uno studio di Daniel H. Solomon e collaboratori del Brigham and women's hospital di Boston nel quale...

nov52010
è noto che linizio della osteoclastogenesi passa attraverso la trasformazione dei pre-osteoclasti in osteoclasti maturi. Tale trasformazione è indotta dal legame fra RANKL (proteina prodotta dagli osteoblasti) con i suoi recettori RANK...

nov52010
Sono stati recentemente pubblicati i risultati di uno studio olandese, il Vertos II (iniziato nel 2005 e concluso nel Giugno del 2008), per verificare efficacia e sicurezza della vertebroplastica percutanea (VP) quale trattamento del dolore secondario...

nov52010
La prevalenza dellasma nella popolazione adulta è in aumento nellultimo ventennio, in linea con linnalzamento globale dellattesa di vita. Nel 2030 la percentuale di popolazione sopra i 65 anni raggiungerà il 20% nel...

ott72010
La vertebroplastica percutanea (Vp) è sicura ed efficace in un sottogruppo di pazienti con fratture acute vertebrali da compressione in seguito a osteoporosi e dolore persistente. Il sollievo dal dolore dopo Vp è immediato, si mantiene per...