Infarto

feb72012

Quanto bisogna abbassare il colesterolo LDL nei soggetti a rischio molto elevato?

Nei pazienti con rischio cardiovascolare particolarmente elevato è necessario abbassare l’LDLc  sotto i 70 mg%, ma recenti trials hanno suggerito che, se esiste un livello target di LDLc, esso è molto più basso di quanto prima si pensasse. In pratica,...
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feb32012

Outcome peggiori negli infarti Stemi non dolorosi

I pazienti colpiti da infarto con elevazione del tratto St (Stemi) non doloroso risultano associati ad outcome peggiori rispetto ai soggetti che sono stati colpiti da uno Stemi doloroso. Si ritiene che la diagnosi tardiva determini un contributo significativo...
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gen272012

Gb, in 10 anni dimezzata la mortalità da infarto

Stando ai dati raccolti da uno studio pubblicato dal British medical journal, si è dimezzato, negli ultimi dieci anni, il numero di decessi per infarto in Inghilterra, in particolare nelle fasce di età avanzate
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gen262012

Attività sessuale pressoché sempre sicura nei cardiopatici

I pazienti con malattia cardiovascolare stabile posso svolgere senza rischi attività sessuale, secondo l'American heart association (Aha). Stilato da un board di esperti cardiologi, fisiologi e sessuologi, guidato da Glenn N. Levine del Baylor college...
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gen162012

Pci primaria per Stemi e indici di prognosi al ricovero

Un elevato livello delle gamma-glutamiltransferasi (gamma-Gt) nei pazienti con infarto miocardico con elevazione del tratto St (Stemi) al momento del ricovero per intervento coronarico percutaneo (Pci) primario riveste un valore prognostico negativo;...
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gen132012

Sindromi coronariche acute, l'influsso dell'anemia sugli esiti

Dall'Erasmus medical center di Rotterdam (Olanda) i dati di uno studio, durato oltre 23 anni, hanno evidenziato che quanto maggiore è il grado di anemia alla presentazione in reparto, tanto maggiore è il rischio di mortalità intraospedaliera, sia nel breve sia nel lungo termine
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gen122012

Placche carotidee più predittive dello spessore intima-media

La valutazione ecografica della placca carotidea, rispetto a quella dello spessore intima-media della carotide (Cimt), offre una maggiore accuratezza predittiva di futuri eventi cardiovascolari. È quanto risulta da una meta-analisi effettuata da Yoichi...
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gen112012

Studio ATLAS ACS 2–TIMI 51: rivaroxaban riduce il rischio di eventi dopo IMA

La sindrome coronarica acuta – come è noto - è generata da una trombosi sovrapposta ad un processo di aterosclerosi coronarica. Poiché il fattore Xa svolge un ruolo centrale nella trombosi, si è voluto valutare se l’inibizione di questo fattore mediante...
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dic202011

Infusione di cellule staminali dopo IMA: è iniziata una nuova era terapeutica

Il futuro è già iniziato! Nel numero del 26 Novembre di Lancet sono stati pubblicati i dati molto incoraggianti di uno studio di fase 1 che ha voluto verificare anche nell’uomo la potenzialità riparatrice delle cellule staminali dopo un episodio infartuale....
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dic142011

Postinfartuati diabetici: meno aritmie ventricolari con omega-3

Un'integrazione di omega-3 a basse dosi riduce il rischio di eventi correlati ad aritmia ventricolare nei pazienti postinfartuati con diabete di tipo 2. Il dato giunge da una ricerca olandese condotta da Daan Kromhout , dell'università di Wageningen,...
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