Vincenzo Scrivano
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venerdì 21 gennaio 2011(UTC)
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Comincio ad essere confuso. Quali vaccinazioni? Che vuol dire "ancora più rilevanza"? Che "rilevanza" hanno avuto fino ad adesso, se non ci sono vaccini e di quelli in sperimentazione non vi é alcuna evidenza di efficacia?
Eppoi... il virus é mutato o no? E se non é mutato perché i casi di COVID 19 si starebbero riducendo?
E se invece si stanno riducendo a causa di mutazioni, perché mai in autunno dovremmo aspettarci una recrudescenza? Considerato che ancora manca qualche mese e, che nel corso del tempo la patologia si va attenuando, dovremmo avere ancora meno casi di adesso..
Oppure é a causa delle misure di prevenzione? Ma se finora si sono portati i guanti ed guanti sono controproducenti, non si sarebbe dovuto avere un aumento dei casi? Non erano controproducenti anche le mascherine, perché, diceva l'OMS, davano "un falso senso di sicurezza"? Come mai adesso sono divenute "producenti"? Cosa é successo che abbia portato alla determinazione che é necessario farle indossare anche ai bambini se finora si é detto che non avrebbero dovuto farlo e l'epidemia si é ridotta?
Ma soprattutto... avremmo bisogno di un criterio chiaro ed univoco per distinguere le fake news dalle non-fake news; qual é il criterio per stabilire se le notizie che vengono da una data fonte siano affidabili?
E' l'autorevolezza della fonte? Allora Montagnier, Dagleish e Dearlove devono avere ragione: il virus é frutto di manipolazioni di laboratorio. Un premio Nobel, un ricercatore di fama mondiale ed il capo dell'agenzia dei servizi segreti di un grande paese avranno una certa autorevolezza, no?
Oppure é la verifica pratica della veridicità delle affermazioni di una fonte che ne determina l'affidabilità? Allora l'OMS che ha detto che l'infezioni di coronavirus non costituiva un'emergenza, che ha detto che le mascherine non servivano, che non ha ritenuto di certificare lo stato di pandemia fin quando la schiacciante evidenza non l'ha costretto a farlo non dovrebbe essere la prima fonte di fake news del pianeta? O Burioni che affermava che la faccenda dell'embolia polmonare era una sciocchezza?
La prima, primissima cosa di cui si sente assoluta necessità é un mezzo qualunque per difenderci dalle vostre fake news; che tra l'altro, sono finanziate con i nostri soldi.
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Modesto Celia ha scritto:
secondo te perhè ci sono stati 51 morti tra i medici di medicina generale?
Modesto Celia
Credo che le motivazioni siano più d'una.
In parte la motivazione é sicuramente quella per la quale ne sono morti il doppio tra quelli che non erano MMG:
1) hanno contratto la malattia durante lo svolgimento del loro lavoro
In parte la motivazione é analoga a quella per la la quale sono morte più di 34000 persone, a prescindere dal lavoro che svolgevano:
2) hanno contratto la malattia come molti altri
Ma il problema qui non é questo; perché non é questo l'argomento.
L'argomento di cui si discute nel topic é:
PREMI PER I MEDICI ESPOSTI AL COVID-19, MEDICINA GENERALE DIMENTICATA
quindi ci si lamenta, in generale, della mancata premialità per i MMG
Ora, considerato che, almeno finora (a meno che tu non abbia evidenze diverse) non é provato che si possa venire contagiati rispondendo al cellulare ed inviando email, il fatto di voler equiparare chi durante l'emergenza ha svolto un'attività "telefonica" (peraltro rimandando ad altri l'attività clinica che sarebbe stata di sua competenza - se mi arriva uno che non ha nulla e devo essere io a visitarlo per rilevarlo, é chiaro che chi lo ha inviato non ha fatto il suo lavoro e lo ha fatto fare a me) a chi é morto per la motivazione di cui al punto 1) (cioé, ha lavorato) é una porcata, ed infanga la memoria di chi é é morto lavorando.
Non so se questo risponde alla tua domanda ma comunque ti ringrazio per avermi offerto l'opportunità di rendere ancora più chiaro ciò che evidentemente ancora non lo era
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Giusto per precisare...
Giuseppe Malcangi ha scritto: Arrivare a dire che i medici di medicina generale hanno tenuto gli studi chiusi significa non avere assolutamente una visone chiara della realtà.. chiudere gli ambulatori sarebbe reato.
"Arrivare a dire che i medici di medicina generale hanno tenuto gli studi chiusi" significa avere sentito da utenti che hanno potuto solo parlare per telefono con il loro medico, ed hanno ricevuto una richiesta (urgente) per email, richiesta che hanno dovuto stampare loro.
"Arrivare a dire che i medici di medicina generale hanno tenuto gli studi chiusi" significa che una mia collega ha personalmente contattato telefonicamente chi si comportava così, ed ha chiesto spiegazioni. Le é stato risposto che tenevano chiuso sulla base di un'ordinanza...; disgraziatamente (per loro) la mia collega é moglie di un MMG così conosceva bene la regolamentazione vigente ed ha chiesto: "ORDINANZA?!?! Ma di quale ordinanza stai parlando?!?" ed allora ha ricevuto delle scuse, con l'interlocutore che asseriva di aver agito sulla base di pressioni. Tutto questo, ripeto, é documentato. E non solo. Una prima volta, la documentazione é stata inviata in assessorato (e per conoscenza al Ministero) oscurando nomi e codici dei MMG. La seconda volta, no; l'ho inviata in modo che fossero leggibili le (psedudo) diagnosi e codici e nominativi di chi le aveva poste.
Ignorare questo facendo finta che non sia accaduto, e giustificarlo con il fatto che sarebbe reato significa non averla proprio una visione della realtà; il fatto che qualcosa sia reato significherebbe che non possa accadere?
Giuseppe Malcangi ha scritto: Personalmente non ho mai chiuso...
Sarà di certo così, ma le posizioni dei singoli non costituiscono la realtà. E, ripeto, posso fare i nomi. Così come ho fatto con l'assessorato.
Michele Arcangelo Mussari ha scritto:
Caro collega Scrivano, in quello che dici c'è ben più che qualcosa di vero, al di là se poi chiudere realmente uno studio di MG non si può (come replica Malcangi)ed in ogni caso non si può fare di ogni erba un fascio, cioè bisogna guardare realtà e realtà. Debbo solo sottolineare come personalmente per richiedere certificati o ricette non sono riuscito a contattare telefonicamente il mio MMG in regione Campania, ma solo tramite messaggi WHATS'APP con invio degli stessi tramite e-mail. Presumo che sia stato parimenti difficile richiedere una prestazione ambulatoriale e tanto meno domiciliare, da qui il concetto di "studio chiuso". Comunque bisogna avere il massimo rispetto per le vittime mediche (molti MMG) nelle zone cosiddette rosse lombardo-venete ed emiliane, crateri dell'epidemia.
No caro Mussari, é l'esatto contrario. E' chiudere formalmente che non si può; chiudere realmente si può eccome. Tu stesso lo dici
Michele Arcangelo Mussari ha scritto: non sono riuscito a contattare telefonicamente il mio MMG in regione Campania, ma solo tramite messaggi WHATS'APP con invio degli stessi tramite e-mail. Presumo che sia stato parimenti difficile richiedere una prestazione ambulatoriale e tanto meno domiciliare, da qui il concetto di "studio chiuso".
qui "studio chiuso" non è un concetto. Se il tuo medico non ti visita, ma emette una richiesta con tanto di priorità senza avere nemmeno un'idea lontana di ciò che tu abbia, lo studio é praticamente chiuso. E' di "studio aperto" che rimane solo il concetto
Michele Arcangelo Mussari ha scritto: Comunque bisogna avere il massimo rispetto per le vittime mediche (molti MMG) nelle zone cosiddette rosse lombardo-venete ed emiliane, crateri dell'epidemia.
Certamente; e chi sta mancando di rispetto a loro? Massimo onore ai Colleghi caduti sul campo! Ciò che criticavo era la pretesa di un "premio" da parte di chi inviava richieste per email mentre i valorosi morivano. E' questa la massima mancanza di rispetto verso chi é caduto: il volere equiparare l'impegno fino all'estremo sacrificio all'impegno nell'inviare una ricetta per email. C'é una differenza, e va sottolineata
ubaldo conti ha scritto: veniamo considerati medici di serie B,e purtoppo i nostri sindacati hanno avallato questo luogo comune.
Qui le serie calcistiche o i luoghi comuni non c'entrano nulla; quelli che contano sono i fatti. Ed i fatti sono che:
ubaldo conti ha scritto: e' vero che abbiamo dovuto mettere in urgenza anche visite programmate,ma secondo il cup era l'unico modo per poter fere visitare i pz. dagli specialisti.
Certo che era l'unico modo! Ed era anche il modo di garantire la riduzione degli accessi agli ambulatori! Il CUP aveva dei posti in agenda per le emergenze, quelle vere. Quelli che non avevano emergenze non dovevano essere prenotati. Per coloro i quali presentavano criticità, le prestazioni erano comunque garantite.
Quello che forse non riuscite a comprendere (né voi né quelli del CUP) é che la priorità non é una letterina riportata sulla richiesta per avere una richiesta formalmente in ordine, e poter fregare il prossimo, ma dovrebbe rispecchiare la necessità di ottenere una risposta nei tempi prefissati conformemente alla letterina. Se scrivo "U" su una richiesta, lo faccio perché una risposta in più di 48 ore ha un'implicazione per l'incolumità del paziente. Ed é per questo che sono state mantenute le agende delle priorità "U" e "B": per non compromettere situazioni cliniche che richiedevano interventi in tempi brevi. Chi poteva aspettare avrebbe aspettato, esattamente come hanno aspettato i ristoratori, i parruchieri, i cartolai, etc... c'era un emergenza. Scrivere una priorità a casaccio per favorire il proprio assistito ("per poter far visitare i pz.") significa:
1) eludere una disposizione che che aveva lo scopo di garantire la salute pubblica 2) aggirare una lista d'attesa
Ambedue i comportamenti sono reato. Ambedue i comportamenti sono uno schiaffo a coloro che nell'emergenza si sono comportati correttamente
Se non riuscite a comprendere questo...
Giuseppe Malcangi ha scritto: se sono morti moltissimi medici di famiglia un motivo ci sarà... finché si continuerà a rimanere divisi e ostili tra mmg e ospedalieri la categoria medica verrà sempre strapazzata e umiliata... meditate tutti
Quei medici di famiglia non possono essere equiparati a chi risponde per telefono ed invia una richiesta di visita specialistica per email. Questo significa: "io il paziente non lo guardo nemmeno, ma tu visitalo, invece...". E' questa la contrapposizione. E' qui che nasce. Non possiamo farla poi sparire su richiesta se ci accorgiamo che non ci conviene a livello personale. Ed anche questo lo avevo detto sopra:
Vincenzo Scrivano ha scritto: Ora, capisco che ognuno gioca a scaricabarile tentando di riversare sugli altri i propri problemi; nell'ambito della categoria medica é un comportamento codificato da decenni, da sospendere temporaneamente solo quando serve un richiamo all'unità; ma da qui a pretendere premi devo dire che ce ne corre...
Spero di essere riuscito ad essere più chiaro, questa volta.
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Io non ho mai puntato il dito contro nessuno, però una cosa sono gli accordi generali, ed un'altra é la corretta informazione: intendendo con "corretta informazione" la narrazione di quella che é (stata) l'effettiva realtà, sicuramente diversa da regione a regione.
L'Assessorato della Regione Sicilia ha sospeso, come molte altre regioni hanno fatto, l'erogazione delle prestazioni con priorità "D" e "P", continuando l'erogazione delle prestazioni "U" e "B". La ratio della disposizione é chiara: poiché esisterebbero delle agende di prenotazione differenziate per priorità, il provvedimento avrebbe ridotto gli accessi agli ambulatori riducendo il numero dei contatti tra utenti e personale e tra utente ed utente, e con esso le occasioni di contagio. Dovendo limitare il numero degli utenti che accedevano alle strutture era logico farlo rimandando coloro che non avessero pressanti necessità, ed assicurando le prestazioni che sarebbe stato problematico procrastinare. Logico e lineare.
Cosa hanno fatto i MMG qui? Hanno chiuso gli studi mantenendo contatti per lo più telefonici, e riformulando le richieste inserendo la priorità "B" o "U" per qualunque cretinata. Così, mi é capitato di vedere delle (rarissime, ché non le avevo mai viste prima) forme di ipercolesterolemia urgente, o parestesie ad una gamba altrettanto urgenti in soggetti clinamente indenni, che non avevano nulla (e d'altra parte, se lo senti per telefono e non lo visiti, come puoi fare a verificare chi sia clinicamente indenne?).
Le mie affermazioni, ovviamente, sono assolutamente documentate dalle copie delle richieste.
Il risultato? Il provvedimento assessoriale é stato vanificato, perché l'affollamento dell'utenza é stato lo stesso che nei giorni "di vita normale", con l'aggravante che gli accessi sono stati senza regole, nella disorganizzazione più completa e con i disagi che ciò ha comportato. Ci siamo trovati a fare esattamente lo stesso numero di visite dei tempi normali, ma con la gente che arrivava quando lo riteneva più comodo, e con il problema dei DPI (mancanti) e della sanificazione (inesistente).
Ed in tutto questo i MMG tenevano chiusi gli studi, inviando chiunque facesse loro una telefonata, alla quale rispondevano con una richiesta "U" per email.
Ora, capisco che ognuno gioca a scaricabarile tentando di riversare sugli altri i propri problemi; nell'ambito della categoria medica é un comportamento codificato da decenni, da sospendere temporaneamente solo quando serve un richiamo all'unità; ma da qui a pretendere premi devo dire che ce ne corre...
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Eh, il cerchio si stringe!
E Doctor33 non ha fatto parola dello studio di Sorensen e Dalgleishm sul quale si basa la posizione di Richard Dearlove.
Così come é stato "soffocato" lo studio di Nikolai Petrovsky pubblicato in preprint il 13 maggio sul sito della Cornell University, che sosteneva posizioni analoghe basate su criteri simili.
Stiamo a vedere...
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Be'... questo non vale solo per i MMG, e neanche per il solo bergamasco. Ognuno, trovandosi nella possibilità di andare in pensione, se non ha l'assoluta necessità di rimanere al lavoro, andrà via.
Detto ciò, c'é qualcosa che non riesco a capire; ma davvero non ci riesco, non sono ironico, cosa vorrebbe dire, esattamente, "rischio"?
Se a qualcuno si rompono a morte gli zebedei, quel qualcuno, a meno che non sia affetto da una gravissima forma di masochismo, si sottrarrà al suo triste destino non appena potrà farlo. Di solito é la normalità, non un rischio. E' un po' come se qualcuno considerasse il "rischio" di defecazione di un essere umano; prima o poi dovrà pure fare la cacca, no? Non potrà tenersela in eterno...
E' una situazione analoga a quella dell'"emergenza medici": da millenni é noto che gli esseri umani nascono, crescono, invecchiano e muoiono. E nell'ultima parte della vita l'attività decresce fino ad annullarsi con la morte. E' una faccenda risaputa, non un segreto la cui conoscenza é riservata a pochi iniziati; faccenda che si é sempre risolta con l'avvicendamento delle generazioni. Se si si tengono i medici al lavoro fino alla morte, la loro attività progressivamente cesserà; dove starebbe l'"emergenza"?
Ed é questo che davvero non riesco a capire: ci siete o ci fate?
Davvero non riuscite a comprendere concetti così elementari? Davvero davvero? Oppure qualcuno é riuscito a farvi credere che i medici siano dei masochisti immortali, e quindi vi stupite se vanno via (con i loro piedi o dentro una bara) e parlate di "rischio" ed "emergenza"?
Perché, sapete, uno che non riesce a comprendere i principi più elementari dell'andamento degli eventi (se rompi gli zebedei a qualcuno, il qualcuno va via - se aspetti che chi fa un certo lavoro muoia e non lo rimpiazzi, non resterà nessuno che potrà farlo) non dovrebbe gestire una cosa così importante come la sanità; ma nemmeno uno così babbeo da bersi la panzana che i medici siano dei masochisti immortali dovrebbe poter gestire la sanità...
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Administrator ha scritto:
AL VIA APP IMMUNI, ECCO COME FUNZIONA LA NUOVA TECNOLOGIA
Una volta attivata, l'App, registra i contatti con altri utenti usando il Bluetooth: scambia codici temporanei casuali con altri dispositivi che l'hanno installata. Questi codici non permettono di risalire all'identità dell'utente. Lo scambio è bidirezionale: ogni smartphone invia il proprio codice e riceve i codici degli smartphone nelle vicinanze, salvandoli nella propria memoria interna. Quando un utente Immuni risulta positivo al SARS-CoV-2, attraverso l'App si attiva un meccanismo per cui vengono avvisati i possibili contatti, che dovranno avvisare il medico di medicina generale o pediatra di libera scelta per iniziare il percorso assistenziale.
E' sicuramente un mio limite, ma continuo a non capire. La tecnologia Bluetooth ha un range operativo certificato di nove metri. Se entro nel range operativo di un positivo, cosa fa mi avverte subito? E se in nove metri ci siamo solo io e lui l'identificazione non é immediata?
Oppure mi avverte dopo? Ma se questo si é allontanato non posso essere avvertito dall'altro telefono tramite Bluetooth; devo essere necessariamente contattato tramite linea telefonica o dati; ma se la mia identità non é conosciuta come fanno a contattarmi?
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Mi sembra un'ottima idea. Così come, per quel che riguarda l'HIV, tutti i componenti maschi della famiglia dovrebbero tenere il profilattico, 24 ore su 24, anche quando non si scopa. Anche lì la diarrea potrebbe giocare un ruolo non trascurabile; ma quand'anche così non fosse, poiché é comunque fastidiosa, un antidiarroico resta sempre la scelta da privilegiare..
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Administrator ha scritto:
COVID-19, VERSO LA FASE 3 CON NUMERI INCORAGGIANTI. PER ZANGRILLO “CLINICAMENTE” NON ESISTE PIÙ
E questa sarebbe un'osservazione, per l'appunto, "clinica" che richiederebbe una spiegazione. Anche perché dipendentemente dalla spiegazione sarebbero diversi i provvedimenti da adottare. Quale sarebbe la causa alla base del fenomeno osservato?
Administrator ha scritto:
[...]
il virus per sopravvivere si è adattato all'ospite
[...]
Sembra un'affermazione darwiniana; ovvero risalente a prima che venisse scoperta l'esistenza del DNA.
Altrimenti, é un'affermazione tautologica; come si sarebbe adattato all'ospite?
L'unica possibilità di "adattamento" consiste in mutazioni del materale genetico; ma...
Administrator ha scritto:
[...]
Al momento, le 30mila sequenze virali depositate nella banca internazionale dicono che da dicembre ad oggi ha subito pochissime e insignificanti mutazioni
[...]
L'unica possibilità alternativa di "adattamento" riguarderebbe l'ospite, non il virus. Escludendo l'improbabile esistenza di mutazioni che abbiano riguardato simultaneamente l'intero genere umano rendendolo meno suscettibile all'infezione virale, l'unica possibilità di adattamento sarebbe costituita dallo sviluppo dell'immunità. Ma se ciò
Administrator ha scritto:
[...]
credo abbia una prateria di almeno il 98% di non immunizzati
[...]
dovesse venire confermato, neanche la spiegazione dell'"immunità di gregge" sarebbe valida.
Administrator ha scritto:
[...]
Il perché va studiato e chiarito, ma certamente la potenza di fuoco si è affievolita
[...]
Come mai? A questo punto, le spiegazioni possibili sarebbero allora solo tre:
1) esiste una suscettibilità individuale su base genetica (un esempio per tutti: l'espressione fenotipica dei recettori ACE2) molto variabile; il virus finora ha fatto ammalare i suscettibili selezionando così i non suscettibili
2) le misure di prevenzione (mascherine, distanziamento, etc.) hanno funzionato
3) la terza la lascio all'immaginazione dei singoli, ma se due più due fa ancora quattro...
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Caro Giovanni,
sempre grazie per la tua cortesia.
Sapevo dell'uso di ipilimumab; ciò che in realtà mi interessava era proprio questo
giovanni colonna ha scritto:
Se ti servono informazioni sui meccanismi del checkpoin ti debbo rimandare a pubblicazioni in inglese.
in inglese vanno benissimo, anzi; anni fa preferivo di gran lunga i lavori scritti in inglese, che la letteratura medica prima era scritta in un italiano ampolloso che ne riduceva l'intelligibilità. Adesso per fortuna le cose sono cambiate, ma continuo a preferire l'inglese.
Grazie sempre
Un caro saluto
Vincenzo
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