È uscito alcuni giorni fa un articolo su Science Immunology e che Doctor33 riporta
Anis Barmada et al. Cytokinopathy with aberrant cytotoxic lymphocytes and profibrotic myeloid response in SARS-CoV-2 mRNA vaccine–associated myocarditis. Sci.Immunol. 8, eadh3455(2023). DOI:10.1126/sciimmunol.adh3455
Questo articolo è un esempio lampante del come la non conoscenza dei meccanismi cellulari e molecolari immunitari profondi, che guidano le risposte immuno-mediate, ci ha indotto alle più strane “esternazioni scientifiche”. Ancora una volta le evidenze macroscopiche trovano il loro fondamento su eventi microscopici che ignoravamo del tutto. Vi riporto una breve sintesi per calmare gli animi No Vax sempre in agguato.
In poche parole, gli autori si sono posti la domanda se le miocarditi nei giovani maschi derivassero da risposte immunitarie disadattive indotte da antigeni vettorizzati dal vaccino, o se derivassero invece da risposte immunitarie innescate specificamente da elementi della piattaforma di somministrazione del vaccino LNP-mRNA.
L’articolo apre una finestra sui meccanismi cellulari/metabolici profondi che sono alla base delle miocarditi di questi adolescenti in seguito a vaccinazione. Contrariamente a quanto si pensava, cioè che i pazienti mostrassero caratteristiche di miocardite da ipersensibilità con esagerate risposte anticorpali, coerenti con un meccanismo umorale iperimmune e produzione di autoanticorpi anti-cuore, gli autori hanno invece dimostrato la presenza di una anomalia metabolica alla risposta immunitaria, quasi sicuramente su base genetica, specifica di questi fenotipi, anche se molto rara.
Essi hanno scoperto che in questi soggetti la risposta immunitaria è associata ad una miopericardite causata da elevati livelli sistemici di citochine, che hanno generato un'aumentata frequenza di cellule T e NK attivate con l'induzione di monociti infiammatori con caratteristiche profibrotiche. Non è stato rilevato né il targeting immunitario degli autoantigeni cardiaci né una maggiore espansione clonale dei linfociti B e T. La profilazione immunitaria profonda da RNA unicellulare e sequenziamento delle cellule mononucleate del sangue periferico durante la malattia acuta hanno rivelato un aumento di recettore CXCR3 attivato, cellule T citotossiche e cellule NK, fenotipicamente simili a cellule killer guidate da citochine. È stata anche riscontrata una disregolazione del recettore di attivazione NKG2D delle cellule NK e alterazioni nel rimodellamento della matrice extracellulare. Tutto questo suggerisce una patologia da disregolazione del citochinoma (= una citochinopatia) con capacità di innescare danno cellulare. Tale patologia probabilmente si sovrappone a diverse presentazioni cliniche ma con la guarigione si avranno sicuramente delle cicatrici da fibrosi tissutale.
Vi ricordo che il citochinoma è l’insieme delle molecole segnalatrici del proteoma umano con i loro recettori (citochine, chemochine, ecc.) che non agiscono mai singolarmente ma in “branchi” con targeting diversi. È l’azione del “branco” che determina il risultato funzionale complessivo, difficile da comprendere da singole molecole segnalatrici. Pertanto, misurare i livelli di “qualche” citochina o chemochina ci da informazioni funzionali scarse o molto parziali e talvolta fuorvianti, mentre si dovrebbero usare degli approcci multiplexing (piuttosto costosi) che determinano "branchi" da 30 a 60 molecole diverse (esistono da tempo sul mercato).
Questo significa anche che qualsiasi risposta immunitaria in questi soggetti potrebbe portare ad alterazioni morfologiche cardiache, dovute al raro fenotipo posseduto da questi pazienti molto sensibile ad infiammazioni immuno-mediate.
Quindi il vaccino non è la causa diretta ma la personalissima risposta del soggetto ad un antigene. La conoscenza del quadro cellulo-metabolico di questi fenotipi sarà certamente utile per chi progetta vaccini. Infine il contributo dei geni/proteine (probabilmente delle varianti genetiche) che possono influenzare la suscettibilità alla miocardite non è stato ancora determinato ed è un'area attiva di indagine. Noti i geni si conoscono le proteine; note le proteine si "pescano" nell'intero genoma umano le loro relazioni funzionali; note le relazioni si calcola un interattoma; noto l'interattoma si conoscono le azioni molecolari e funzionali del sistema e con un'analisi di clustering si traggono le informazioni funzionali specifiche per la miocardite adolescenziale.
Come vedete conosciamo ancora troppo poco del metabolismo profondo ma parliamo come se conoscessimo tutto.
Un saluto