Un medico è obbligato a rischiare la propria vita nell'esercizio della propria attività professionale quando ci sono
obbiettivi e gravissimi pericoli per la propria incolumità? Il medico si deve comportare come un
soldato in guerra o può rifiutarsi di intervenire? Insomma il rischio della propria incolumità e della propria
vita "passano sopra" all'obbligo professionale?