Ricordo il titolo di un articolo su "Tempo Medico": ASA: 0 mg a giorni alterni. Era il periodo in cui si disquisiva su quale fosse il dosaggio migliore per ottenere una più efficace riduzione dell'aggregazione piastrinica, ed ogni lavoro scientifico di allora tendeva a dimostrare come una riduzione del dosaggio (rispetto a quello adottato fino a quel momento) fosse globalmente più efficace. Da qui il titolo ironico.
Non ricordo esattamente quale fosse l'anno; ricordo però come io fossi ancora studente, benché prossimo alla laurea; quindi, sicuramente più di trentacinque anni fa. Ed in più di trentacinque anni non si è stati in grado di consolidare neanche il dosaggio di una sostanta che, come estratto della corteccia di salice, è conosciuta da più di mezzo millennio (il lavoro linkato compare su "The Lancet". non su un giornaletto di bellezza femminile).
In realtà l'EBM è una delle cause della degenerazione della medicina moderna quando, anziché venire usata come verifica dell'efficacia, si sostituisce ai modelli sperimentali. E le metanalisi sono l'aspetto più deleterio. La mancanza della possibilità di isolare sottogruppi ha probabilmente privato migliaia di malati di un trattamento da cui avrebbero potuto trarre beneficio, solo perchè inclusi in una popolazione che, globalmente, non avrebbe mediamente beneficiato del medesimo trattamento.
E tutto questo verrebbe dall'accettazione acritica, senza un perché, dell'analisi di dati che, quando analizzati e rianalizzati nel corso del tempo e di metanalisi diverse, forniscono conclusioni diverse. Ma i dati sono sempre gli stessi.
Nel 1970, Demetrio Sodi Pallares, nell'introduzione del suo "Elettrocardiografia deduttiva e poliparametrica" scriveva: "[Frank N. Wilson] chiarì i miei processi razionali e mi insegnò che uno scienziato deve rifiutare ogni memorizzazione non ragionata".
Più recentemente (2002) J Willis Hurst, in un articolo su Medscape ("A Metaphoric Equivalent for Curiosity") scriveva: "[...] we sometimes think more logically about nonmedical problems than about medical problems [...] Learning medicine requires that nascent trainees and seasoned physicians ask themselves questions about their patients and, if the answers to the questions are not known, to look them up or ask somebody."
Sodi Pallares è passato a miglior vita nel 2003, e Hurts lo ha seguito otto anni dopo; appena in tempo per evitare di vedere appieno la portata del disastro attuale, e dell'arresto nella progressione della conoscenza scientifica. Io, più modestamente, non vedo l'ora di andare in pensione...