Anno 2000, dichiarazione del grande oncologo Umberto Veronesi:
“La mortalità per i tumori diminuisce dal 1994, entro il 2010 la caduta sarà verticale”, dichiara al Corriere della Sera il 4 novembre 2000. Qualche mese dopo, come riporta la Gazzetta d'Alba n.46 del 6 dicembre 2000 “l’oncologo Umberto Veronesi parla della possibilità concreta di sconfiggere radicalmente la malattia entro pochi anni”.
Passano quattro anni, e il quotidiano La Repubblica (18 settembre 2004) scrive: “Di tumore al polmone tra dieci anni non si morirà più. La sfida che vuole trasformare il peggiore dei 'big killer' oncologici in malattia finalmente curabile è stata lanciata ieri da Umberto Veronesi nel corso della prima Conferenza internazionale sul cancro al polmone promossa dall' Istituto europeo di oncologia”.
Trascorre un altro anno, i malati si aspettano che Veronesi annunci che il traguardo è più vicino: di quattro o cinque anni rispetto alle affermazioni precedenti. Macché: “Per sconfiggere il cancro ci vorranno 15 anni”. I conti non tornano, ma nessuno si permette di farlo notare.
E' il 18 giugno 2008, ancora il Corriere riporta un altro annuncio di Veronesi: «Tra 10 anni la diagnosi precoce batterà il cancro al seno. Per quelli 'impalpabili' la speranza di guaribilità è già oggi pressoché totale”. Ma come?! Se nel 2000 servivano dieci anni per sconfiggere i tumori, nel 2008 si doveva essere ad un passo! E invece, niente.
Il 28 marzo 2009 un aggiornamento: “Con gli strumenti di diagnosi e cura oggi a disposizione, la mortalità zero entro dieci anni è un traguardo raggiungibile”. Dunque, traguardo spostato ancora in avanti al 2019.
Il 15 ottobre 2010, presenta il libro “Una vita per la scienza” scritto insieme ad Alessandro Cecchi Paone, e qui spiega: “Questo libro è un’opera con la quale voglio spingere gli italiani a credere nel progresso per sconfiggere il cancro”. E' sempre in questo periodo che “a sostegno della ricerca e della prevenzione del tumore del seno è nato 'Mortalità Zero', un progetto della Fondazione Umberto Veronesi con l’obiettivo di azzerare la mortalità per questo tumore entro 10 anni”. Quindi 2020. E ci siamo persi un altro anno.
E' del tutto evidente che seguire il Professore anche nei prossimi anni non sarà facile e a tanti, purtroppo, il tempo non sarà bastato.
Però sappiamo che lui continuerà la sua “battaglia” nella lotta al cancro e di testimonial di tante campagne che troveranno sempre giornali e televisioni pronti a parlarne e multinazionali pronti a finanziarlo: Banca Arner (sì, proprio quella lì), Enel, E-On, Fassa Bortolo, fondazione Pfizer, Telecom, Eni, Farmindustria, Pirelli, Veolia, Comet Acciai, Cpl Concordia, Acciai Brianza, Arval, Aviometal, Mondadori, Rcs, ….
Dunque, grandi aziende nazionali e mltinazionali impegnate nel settore petrolifero, nella costruzione di inceneritori, case farmaceutiche, società di autostrade e di telefonia, costruzione di inceneritori, colossi dell’energia.
Non ce ne vorrà professor Veronesi, ma ci permetta di farle qualche domanda:
dove trova il tempo per fare tante cose, tutte così importanti?
esiste qualche conflitto di interesse tra le sue attività e quelle dei suoi finanziatori e sostenitori?
in quale anno il cancro sarà sconfitto?
c'è qualcuno che vuole davvero sconfiggerlo e mettere fine al grande business delle case farmaceutiche che da ogni malato di cancro guadagnano centinaia di migliaia di euro?