Indipendentemente dalle cause delle malattie che affliggono queste persone, si tratta su di una ricerca fatta su di 1 milione di persone tra il 1932 ed il 1995, quindi con una significatività statistica notevole.
Il sistema nervoso centrale è metabolicamente poco noto perché ci sono limiti fisici al suo studio. Il cervello è un sistema bifasico (solido-liquido) che usa una chimica bifasica. La chimica che conosciamo bene, e che si studia all’università, è quella delle soluzioni acquose e non (ammoniaca, acido solforico, ecc.., ma sempre liquidi in una sola fase). La chimico-fisica dei sistemi bifasici è poco nota e questo ha sempre limitato uno studio profondo del metabolismo del sistema nervoso e delle sue relazioni con il resto dell’organismo.
Le relazioni ci sono, e dovrebbero essere anche profonde, banalmente perché mangiamo e respiriamo principalmente per sostenere il metabolismo cerebrale.
La biologia olistica degli ultimi vent’anni, la biologia dei sistemi, ci ha dimostrato che l’organismo è un tutt’uno, un immenso internet, dove tutte le biomolecole sono in relazione funzionale continua con tutte le altre, attraverso la rete metabolica e le sue sub-reti (interattoma). L’alterazione delle relazioni determina alterazioni nell’omeostasi e, di conseguenza, uno stato patologico. Gli autori su PLOS hanno mostrato in modo inequivocabile che un metabolismo cerebrale alterato, già prima delle altre malattie, è coinvolto nell’omeostasi metabolica alterata da patologie croniche, talvolta aggravandole.
Un saluto