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apr272022

Smartwatch e Covid, la tecnologia aiuta a comprendere l'andamento dell'infezione. Ecco come

Due studi recentemente pubblicati mostrano l'utilità dei dispositivi indossabili, come gli smartwatch, nel valutare la risposta alla vaccinazione contro COVID-19 e l'andamento dei sintomi una volta infettati dal virus.

Il primo dei due lavori, pubblicato su npj Digital Medicine, mostra come i dati provenienti da smartwatch e braccialetti per il fitness possano tracciare la risposta fisiologica di una persona al vaccino. «Valutare i segnali fisiologici nel periodo vicino alla vaccinazione può aiutarci a comprendere meglio la variabilità della risposta all'immunizzazione tra le persone» spiega Giorgio Quer, dello Scripps Research Translational Institute, che ha diretto il gruppo di lavoro.

I ricercatori hanno analizzato i dati raccolti tramite sensori su sonno, attività e frequenza cardiaca di oltre 5.600 individui, e hanno osservato che la frequenza cardiaca media dei partecipanti a riposo è aumentata significativamente il giorno successivo alla vaccinazione, raggiungendo il picco due giorni dopo la stessa e tornando alla normalità quattro giorni dopo la prima dose e sei giorni dopo la seconda. L'effetto è parso essere più forte dopo la seconda dose del vaccino Moderna, rispetto al vaccino Pfizer-BioNTech, e più pronunciato nei soggetti più giovani. Inoltre, il fatto di avere avuto una precedente infezione da COVID-19 era collegato a un aumento della frequenza cardiaca a riposo significativamente più elevato dopo la prima dose di vaccino rispetto all'assenza di una precedente infezione.

Le donne hanno sperimentato variazioni maggiori della frequenza cardiaca a riposo nei cinque giorni successivi alla vaccinazione dopo la prima dose rispetto agli uomini, e gli individui di età inferiore ai 40 anni hanno avuto variazioni più elevate della frequenza cardiaca a riposo rispetto alle persone più anziane, ma solo dopo la seconda dose. I modelli di attività e sonno sembravano essere minimamente influenzati dalla prima dose, ma subito dopo la seconda dose di vaccino sono stati osservati una significativa diminuzione dell'attività e un aumento del sonno rispetto al basale.

Nel secondo studio, pubblicato su Cell Reports Medicine e diretto da Daniel Forger, dell'Università del Michigan, invece, si riferisce di come lo smartwatch possa monitorare la progressione dei sintomi una volta contratta la malattia COVID-19. Gli esperti hanno incluso nell'analisi 43 stagisti medici e 72 studenti universitari e laureati con un test positivo per COVID e sintomi e disponevano di dati rilevati da dispositivi indossabili da 50 giorni prima dell'insorgenza dei sintomi a 14 giorni dopo.

I ricercatori hanno scoperto nuovi segnali incorporati nella frequenza cardiaca che indicano quando le persone sono state infettate da COVID e quanto gravemente si sono ammalate, e hanno osservato che gli individui con COVID hanno sperimentato un aumento della frequenza cardiaca per step dopo l'insorgenza dei sintomi, e che le persone con tosse avevano una frequenza cardiaca per step molto più alta per passo rispetto a quelli senza tosse. Gli autori ipotizzano che tale situazione fosse dovuta alla febbre o all'aumento dell'ansia. La frequenza cardiaca tendeva ad essere più correlata all'insorgenza dei sintomi, il che potrebbe indicare effetti dell'adenosina, l'ormone correlato allo stress. «Speriamo che con ulteriori test gli stessi metodi possano migliorare il pre-rilevamento di COVID con i dispositivi indossabili» concludono gli autori.

npj Digital Medicine 2022. Doi: 10.1038/s41746-022-00591-z
http://doi.org/10.1038/s41746-022-00591-z

Cell Reports Medicine 2022. Doi: 10.1016/j.xcrm.2022.100601
http://doi.org/10.1016/j.xcrm.2022.100601
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