Clinica

set202021

Alzheimer, il colesterolo ha un ruolo chiave. Ecco in che modo

Secondo quanto suggerisce uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, il colesterolo prodotto nel cervello svolge un ruolo chiave nello sviluppo della malattia di Alzheimer. «Abbiamo scoperto che il colesterolo prodotto dagli astrociti è necessario per controllare la produzione di beta-amiloide, che si accumula nel cervello dei pazienti con Alzheimer in placche insolubili che sono un segno distintivo della malattia» afferma Heather Ferris, dell'University of Virginia, che ha diretto il gruppo di lavoro. «I nostri dati sottolineano l'importanza di concentrarsi sulla produzione di colesterolo negli astrociti e sul trasporto ai neuroni per ridurre la beta-amiloide e prevenire la formazione di placche» prosegue.

I ricercatori hanno cercato di chiarire il ruolo degli astrociti nella malattia di Alzheimer. Studi precedenti avevano evidenziato come queste cellule subiscano cambiamenti drammatici nell'Alzheimer, ma non avevano spiegato se tali cambiamenti fossero una conseguenza della malattia o contribuissero ad essa. Ora gli autori hanno scoperto che gli astrociti hanno una parte attiva nella progressione dell'Alzheimer. Essi, infatti, producono e distribuiscono il colesterolo ai neuroni, e questo accumulo di colesterolo aumenta la produzione di beta-amiloide che, a sua volta, alimenta l'accumulo di placche. «Normalmente, il colesterolo è mantenuto abbastanza basso nei neuroni, per cui l'accumulo di beta-amiloide è limitato. Ma nell'Alzheimer, i neuroni perdono la loro capacità di regolarlo, con conseguente formazione di placche» spiega Ferris. Bloccando la produzione di colesterolo da parte degli astrociti in topi di laboratorio la produzione di beta-amiloide è diminuita, ma gli esperti ritengono che sia troppo presto per dire se questo possa essere un trattamento utilizzabile anche nell'uomo. Il fatto che la produzione di beta-amiloide sia di norma strettamente controllata suggerisce infatti che essa potrebbe svolgere un ruolo importante nelle cellule cerebrali e quindi è necessario procedere con cautela prima di pensare di bloccarla o limitarla. «Il nostro studio, in ogni caso, aiuta a capire perché i geni legati al colesterolo sono così importanti per lo sviluppo della malattia di Alzheimer» concludono gli autori.

PNAS 2021. Doi: 10.1073/pnas.2102191118
http://doi.org/10.1073/pnas.2102191118  
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